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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132023-141050


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ASSENZA, EMILIO
URN
etd-06132023-141050
Titolo
Natura e artificio nella Repubblica di Platone
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Sassi, Maria Michela
correlatore Prof. Centrone, Bruno
Parole chiave
  • totalitarianism
  • social engineering
  • Repubblica di Platone
  • Popper
  • natura
  • ingegneria sociale
  • totalitarismo
  • nature
  • Popper
  • Plato's Republic
Data inizio appello
06/07/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Questo lavoro nasce con l’obiettivo di compiere un’analisi critica della famosa opera di Karl Popper La società aperta e i suoi nemici, nella quale l’autore compie diversi attacchi nei confronti di Platone, accusandolo di essere un pensatore totalitarista, razzista e personalmente assetato di potere. Per capire se tali accuse rendano giustizia alla figura di Platone, ho esaminato i contenuti della Repubblica, il dialogo che Popper prende come punto di riferimento per le sue accuse: queste ultime, infatti, vertono sul fatto che le riforme politiche teorizzate da Platone nel dialogo sono proprie di uno stato totalitarista. Mediante un’analisi non pregiudiziale, volta a comprendere tali riforme, sono giunto alla conclusione che Platone non era un totalitarista intenzionato a instaurare un regime dispotico, ma un pensatore profondamente preoccupato della possibilità per l’essere umano di vivere bene in uno Stato stabilmente sano.
The aim of this work is to carry out a critical analysis of Karl Popper's famous work The Open Society and Its Enemies, in which the author makes several attacks on Plato, accusing him of being a totalitarian, racist and power-hungry thinker. In order to understand whether these accusations do justice to the figure of Plato, I examined the contents of the Republic, the dialogue that Popper takes as a point of reference for his accusations: these accusations, in fact, revolve around the fact that the political reforms theorised by Plato in the dialogue are typical of a totalitarian state. Through an unprejudiced analysis, aimed at understanding these reforms, I have come to the conclusion that Plato was not a totalitarian who wanted to establish a despotic regime, but a thinker deeply concerned about the possibility of human beings living well in a permanently healthy state.
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