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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132023-110256


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GOGLIA, GIOVANNI
URN
etd-06132023-110256
Titolo
Il cohousing sociale in Italia, opportunità e rischi di un fenomeno in crescita
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Nugnes, Francesca
Parole chiave
  • abitare condiviso
  • assistenza alla persona
  • coabitare
  • cohousing
  • condominio sociale
  • condominio solidale
  • housing sociale
  • terzo settore
Data inizio appello
03/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/07/2093
Riassunto
La ricerca tratta il fenomeno del cohousing in Italia con particolare attenzione rispetto all'housing sociale. Lo fa attraverso un’analisi normativa e contestuale, servendosi di più di 50 riferimenti bibliografici italiani e stranieri.
L’idea di intraprendere questa ricerca nasce dalla rilevazione di un bisogno di chiarezza sul tema in sede di tirocinio presso l'AUSL Toscana Nord-Ovest nella Commissione Multidisciplinare di Vigilanza e Controllo.

Il lavoro svolto ha come obiettivo quello di consegnare un’immagine del fenomeno del cohousing in Italia; lo fa prima analizzandolo analiticamente e poi andando ad esplorare le opportunità e i rischi che si celano in esso. Nel testo di tesi è stato riscontrato un vuoto normativo che rende inesistenti indirizzi e confini per i progetti di cohousing; proprio da questa assenza derivano le principali criticità sul tema. Esistono strutture di cohousing che pur definendosi così, di fatto, non erogano servizi né hanno organizzazioni molto diverse dalle Comunità famigliari già normativamente previste o addirittura, in alcuni casi, dalle RSA. Si tratta di strutture che sfruttano il vuoto normativo per erogare servizi di assistenza alla persona a pagamento per trarne un guadagno eludendo i requisiti, gli standard e i controlli che invece sono previsti per le realtà regolamentate.
In tal senso si è proceduto anche con lo studio di casi, nello specifico, un interessante riferimento è fatto nel capitolo 4 alla pronuncia n.1268 del TAR Lazio del 3 Febbraio 2022 che interviene su un caso di cohousing che erogava prestazioni da RSA nel comune di Fiumicino.

Dallo studio emergono anche tutte le opportunità legate ai progetti di cohousing, infatti, non tutte le realtà nascono per raggirare il sistema normativo, la maggior parte di esse hanno come obiettivo quello di aumentare il benessere delle persone accolte e di riflesso quello dei loro famigliari, oltre che a ridurre i costi di assistenza attraverso la coabitazione favorendo l’autodeterminazione della persona e la valorizzazione dei diversi bisogni. Sono state analizzate più realtà, una delle più interessanti per via della sua specificità è stato il progetto Ca’Nostra di Modena, si tratta di un’iniziativa pensata esclusivamente per anziani non autosufficienti affetti da Alzheimer.
L’interesse rispetto a quest’ultimo progetto nasce dal fatto che il TAR Lazio nella sua pronuncia ha dichiarato che i progetti di coabitazione sono anche caratterizzati da una piena volontarietà della condivisione abitativa, dalla presenza di soggetti in condizione di piena autosufficienza e senza l’intermediazione di soggetti terzi esterni; per cui il progetto Ca’ Nostra parrebbe scontrarsi con questa sentenza.

Le conclusioni emerse dal lavoro di tesi sono dimostrate dal lavoro contenuto nei diversi capitoli, emerge l’indubbia utilità e valore dei progetti di cohousing e housing sociale, i quali riescono ad impattare positivamente sulla vita dei singoli e delle comunità. Si auspica, tuttavia, ad un intervento del decisore politico; appare necessario un intervento normativo volto a delineare i confini di questi progetti andando a definire quali sono i servizi erogabili da questo tipo di strutture e quali invece sono da considerarsi non di loro competenza. Dal punto di vista dello scrivente appare altresì necessario prevedere un sistema di controllo volto a garantire il rispetto di requisiti di base essenziali per un adeguato intervento dei progetti così come avviene per le altre strutture di assistenza autorizzate ad erogare servizi alla persona.
Si rileva, inoltre, che strutture di cohousing per non autosufficienti dovrebbero rientrare in una categoria a sé stante che richiederebbe una disciplina specifica dedicata non facente parte della macrocategoria del cohousing poiché manchevoli di elementi distintivi fondamentali del cohousing puro.
È necessario procedere attraverso un intervento condiviso che parta da tavoli di confronto con le realtà già esistenti mirato a colmare quel vuoto normativo che ancora oggi sussiste e che, come emerge dal lavoro svolto, produce solo danni agli utenti e a chi si organizza per ideare questo tipo di progetti con il reale obiettivo di apportare un contributo alle comunità locali. È necessario che nel processo di innovazione normativa siano coinvolti tutti affinché l’intervento risulti adeguato e non vada a limitare lo spazio libero d'azione nel quale i cittadini possano esercitare la propria autonoma iniziativa nello svolgimento di attività di interesse generale; l’intervento pubblico promozionale deve essere di sostegno e collaborativo per una giusta rilevazione dei bisogni, per mirare alla tutela degli individui e passare da una logica di “to cure” a quella del “to care”, tenendo presente che oggi il concetto di salute è sempre più complesso e che, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, esso riguarda uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia.
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