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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132023-091735


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE PASCALIS, MARIA LUISA
URN
etd-06132023-091735
Titolo
I Censori della Nazione Ebrea di Livorno (1715-1808): origini, evoluzione e ripercussioni sulla struttura comunitaria.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Addobbati, Andrea
correlatore Prof.ssa Ferrara Degli Uberti, Carlotta
Parole chiave
  • censori
  • nazione ebrea
Data inizio appello
06/07/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Nel 1593 il decreto denominato "Livornina" promulgato da Ferdinando I De Medici invitò i commercianti stranieri a trasferirsi a Livorno con l'intento di dare maggiore impulso all'economia del Granducato di Toscana, in cambio di privilegi e libertà impensabili altrove in quel periodo.
Tra tutte, la comunità ebraica, all'origine costituita da un piccolo nucleo di mercanti sefarditi in fuga dall'Inquisizione Spagnola, fu quella che nel tempo godette di maggiore considerazione da parte dei sovrani in virtù della sua supremazia commerciale.
Alla “Nazione ebrea” il governo granducale concesse di amministrarsi attraverso una propria giurisdizione autonoma improntata su norme e valori propri della tradizione ebraica sefardita. Sin dalle origini, deputati al governo della Nazione erano i Massari, alti esponenti dell’oligarchia mercantile che rivestivano il ruolo di giudici e amministratori.
Il presente lavoro si propone come obiettivo principale di analizzare l'ordinamento giudiziario della Nazione ebrea di Livorno, soffermandosi in particolare sull'attività dei Censori, funzionari designati da Cosimo III nel 1715 al controllo dell'ordine pubblico in supporto al ruolo svolto dai Massari.
L'analisi, condotta attraverso le fonti archivistiche presenti sul territorio, permette seppur parzialmente, di comprendere in che modo la tipologia di governo della Nazione caratterizzata da fonti normative di derivazione religiosa, fortemente orientata ad un rigido controllo della coesione interna e gerarchicamente costituita abbia influenzato la struttura societaria della comunità e le dinamiche relazionali interne ed esterne.
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