Tesi etd-06132018-175632 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTELLI, MAURA
URN
etd-06132018-175632
Titolo
Le voci di fuori. Niccolò Puccini e il suo Risorgimento
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Banti, Alberto Mario
Parole chiave
- giardino
- Niccolò Puccini
- Pistoia
- Risorgimento
- Scornio
Data inizio appello
01/10/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Niccolò Puccini aderisce in pieno al 'discorso nazionale' cioè a quel percorso ideato dalle più fertili menti intellettuali del momento. Attrarre i giovani affinché riscattino la 'nazione' decaduta e vessata è il loro scopo che condurranno attraverso scritti e immagini carichi di simboli e allegorie.
Puccini con il Circolo di Scornio, ritrovo di animi ferventi e, con la costruzione di un percorso che fra il verde della sua vastissima proprietà annovera costruzioni, statue, busti, tempietti, colonne, tutti testimoni di antiche memorie attraverso le quali è possibile riconoscere un passato di appartenenza ad una 'nazione' che esiste già e non deve essere 'fondata' (Chabod sosteneva che la nazione fosse il risultato di un empito volontaristico, solo gli studi più recenti hanno dimostrato che non era così), ebbene Puccini, animato da pensieri nazionalisti e con un ingentissimo patrimonio da cui poter attingere, fedele all'idea della bontà del giardino all'inglese ( i giardini già da fine '600
erano stati oggetto di riflessioni filosofiche e non solo) estrinseca il suo progetto che vedrà gli interventi dei più noti architetti del momento, alcuni dei quali in odore massonico del cui credo Puccini sarà un estimatore, proporranno una dimensione esoterica come confermato dalle osservazioni di Silvestro Centofanti.
Da non sottovalutare neppure l'aspetto imprenditoriale del nobiluomo di Scornio né, tanto meno, quello di benefattore che attraverserà gli ultimi anni della sua vita. La Festa delle Spighe è la testimonianza di quanto tenesse alla didattica rivolta al popolo, dal riscatto attraverso l'apprendimento e la conoscenza passano la dignità e il miglioramento della condizione di contadini e artigiani; per i figli di coloro che sono alle sue dipendenze disporrà una scuola le cui maestre saranno alloggiate all'interno della proprietà e, nell'ultimo testamento destinerà agli orfani i ricavati dalla vendita delle sue proprietà. In pieno afflato con il credo Romantico, Niccolò Puccini conosciuto anche come il Gobbo Puccini, ci regala, attraverso la sua opera anche uno spaccato di ciò che era la cultura Toscana e la vita pistoiese di fine Settecento fino a metà Ottocento.
Puccini con il Circolo di Scornio, ritrovo di animi ferventi e, con la costruzione di un percorso che fra il verde della sua vastissima proprietà annovera costruzioni, statue, busti, tempietti, colonne, tutti testimoni di antiche memorie attraverso le quali è possibile riconoscere un passato di appartenenza ad una 'nazione' che esiste già e non deve essere 'fondata' (Chabod sosteneva che la nazione fosse il risultato di un empito volontaristico, solo gli studi più recenti hanno dimostrato che non era così), ebbene Puccini, animato da pensieri nazionalisti e con un ingentissimo patrimonio da cui poter attingere, fedele all'idea della bontà del giardino all'inglese ( i giardini già da fine '600
erano stati oggetto di riflessioni filosofiche e non solo) estrinseca il suo progetto che vedrà gli interventi dei più noti architetti del momento, alcuni dei quali in odore massonico del cui credo Puccini sarà un estimatore, proporranno una dimensione esoterica come confermato dalle osservazioni di Silvestro Centofanti.
Da non sottovalutare neppure l'aspetto imprenditoriale del nobiluomo di Scornio né, tanto meno, quello di benefattore che attraverserà gli ultimi anni della sua vita. La Festa delle Spighe è la testimonianza di quanto tenesse alla didattica rivolta al popolo, dal riscatto attraverso l'apprendimento e la conoscenza passano la dignità e il miglioramento della condizione di contadini e artigiani; per i figli di coloro che sono alle sue dipendenze disporrà una scuola le cui maestre saranno alloggiate all'interno della proprietà e, nell'ultimo testamento destinerà agli orfani i ricavati dalla vendita delle sue proprietà. In pieno afflato con il credo Romantico, Niccolò Puccini conosciuto anche come il Gobbo Puccini, ci regala, attraverso la sua opera anche uno spaccato di ciò che era la cultura Toscana e la vita pistoiese di fine Settecento fino a metà Ottocento.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
TESI_Mau...telli.pdf | 5.42 Mb |
Contatta l’autore |