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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132017-183739


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARSALA, SILVIA
URN
etd-06132017-183739
Titolo
La disciplina degli agri marmiferi, tra pubblico e privato: la Corte Costituzionale e la Corte EDU a confronto
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Murgo, Caterina
Parole chiave
  • legittimo affidamento.
  • marmo
  • espropriazione
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questa tesi si affronta il problema relativo alla determinazione della legittimità - o meno - dell’intervento operato dalla Regione Toscana con la legge n.35/2015 alla luce dei recenti orientamenti della Corte EDU e della Corte Costituzionale. Infatti lo scopo della presente tesi è quello di stabilire se nel caso degli agri marmiferi di Massa e Carrara, l’intervento suddetto in relazione all’art.32, comma 2, della stessa legge, vada considerato come un’indebita espropriazione nei confronti di quei soggetti privati proprietari dei beni estimati o se al contrario esso vada considerato legittimo. A tal fine si analizzano le condizioni attraverso le quali la possibile futura disciplina della eventuale legge statale sullo statuto proprietario dei beni estimati sia proporzionata alla luce della giurisprudenza della CEDU. Dunque si analizza la conformità del comportamento dello Stato Italiano in relazione all’art.1 del Protocollo n.1 addizionale alla CEDU.
Nel primo capitolo si compie preliminarmente un excursus storico di
fondamentale importanza per comprendere le varie vicende che hanno
determinato l’attuale disciplina degli agri marmiferi.
Nel secondo capitolo si analizza nei particolari la legge della Regione Toscana n.35/2015, oggetto di due distinti procedimenti davanti alla Corte Costituzionale, sollevati rispettivamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri e, in un giudizio di cognizione ordinario con ordinanza del Tribunale di Massa, da alcune società private. Si passa poi ad esaminare dettagliatamente la sentenza della Corte Costituzionale n.228/2016.
Nel terzo capitolo si analizzano il rapporto che intercorre tra Corte EDU e l’ordinamento italiano, la disciplina italiana relativa all’espropriazione per pubblica utilità e si prendono in considerazione alcune pronunce della Corte EDU simili al caso che stiamo esaminando.
Nel quarto ed ultimo capitolo si analizza la disciplina degli usi civici e si cerca di trovare una risposta all’interrogativo che ci siamo posti preliminarmente e cioè se un legittimo affidamento nei privati - ingenerato o meno dalle scelte e/o dalle inefficienze delle amministrazioni pubbliche succedutesi nel tempo – sia stato tale da poter qualificare come espropriazione quanto operato dalla Regione Toscana con la legge regionale n.35/2015. Vengono dunque analizzate le soluzioni costituzionalmente orientate prospettabili dal legislatore italiano per risolvere la secolare diatriba sui cd “beni estimati”.
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