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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132017-160948


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
PINELLI, SARA
URN
etd-06132017-160948
Titolo
Effetti del pre-trattamento con estrogeni in pazienti con insufficienza ovarica prematura sottoposte a tecniche di procreazione medicalmente assistita: analisi retrospettiva
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Artini, Paolo Giovanni
correlatore Dott. Cela, Vito
Parole chiave
  • menopausa precoce
  • insufficienza ovarica prematura
  • infertilità
  • estrogeni
  • POF
Data inizio appello
05/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/07/2087
Riassunto
L’insufficienza ovarica prematura (POI) è una sindrome clinica caratterizzata da oligo-amenorrea e livelli persistentemente elevati di gonadotropine in pazienti sotto i 40 anni. Nel corso dell’evoluzione della patologia, le pazienti attraversano una “fase di transizione” in cui la funzionalità ovarica è ridotta senza presentare alterazioni del ciclo mestruale o altri sintomi menopausali.
A causa del ritardo con cui le donne ricercano la gravidanza nei paesi occidentali, nella maggior parte dei casi la diagnosi di POI viene fatta quando le pazienti afferiscono ai centri di infertilità. Durante la fase transizionale della POI sono ancora possibili sporadiche ovulazioni legate a ripresa intermittente e imprevedibile della funzionalità ovarica, ma le possibilità di gravidanza sono estremamente basse (5-10%). Secondo le linee guida ESHRE, infatti, le prospettive principali di maternità in queste pazienti sono l'ovodonazione e l'adozione.
In considerazione degli scarsi risultati riproduttivi nelle pazienti POI, abbiamo cercato una opzione di trattamento per migliorare le loro chance di gravidanza senza ricorrere alla fecondazione eterologa. Il razionale dello studio è che un trattamento con estrogeni potrebbe creare un microambiente follicolare migliore, e promuovere la crescita e la maturazione dei follicoli ovarici e degli ovociti. Inoltre, la riduzione dei livelli circolanti di FSH potrebbe determinare un aumento dei recettori disponibili per l'FSH a livello delle cellule della granulosa e, quindi, l'aumentato numero di recettori disponibili potrebbe determinare una migliore risposta alla stimolazione ovarica.
Abbiamo analizzato retrospettivamente le pazienti POI in fase transizionale afferenti al Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Pisa tra Gennaio 2013 e Gennaio 2017.
Alle 26 pazienti nel gruppo studio sono stati somministrati 2 mg/die di Estradiolo Valerato, aggiungendo una supplementazione progestinica con Diidrogesterone 10 mg/die durante la fase luteale, per tre mesi, prima della FIVET.
Le pazienti nel gruppo controllo (26), trattate nel nostro centro prima di attivare il suddetto protocollo, non hanno ricevuto alcun pre-trattamento. La stimolazione ovarica è stata condotta con lo stesso protocollo corto con Gn-RH antagonisti.
Primo outcome dello studio è stata la variazione di FSH tra il reclutamento e dopo tre mesi di trattamento nel gruppo studio. In secondo luogo abbiamo confrontato i risultati dei cicli di FIVET nei due gruppi.
Nel gruppo studio 4 pazienti su 26 hanno concepito spontaneamente durante il pre-trattamento. Nelle restanti pazienti, il livello medio di FSH dopo il pre-trattamento era ridotto significativamente rispetto al reclutamento. I livelli circolanti di estradiolo misurati il giorno dell’induzione dell’ovulazione sono risultati significativamente più elevati nel gruppo studio. Il numero totale di ovociti in metafase II recuperati e di ovociti fertilizzati è risultato significativamente maggiore nel gruppo studio, così come il numero di embrioni trasferiti per pick up e il tasso di gravidanza clinica.
In conclusione, il trattamento con estrogeni nelle pazienti POI infertili in fase di transizione riduce significativamente i livelli di FSH circolanti. Inoltre, il pre-trattamento con estrogeni prima della stimolazione ovarica in un protocollo corto standard con Gn-RH antagonisti migliora i risultati della FIVET rispetto alle pazienti che non effettuano alcun trattamento.
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