Tesi etd-06132016-130751 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIANNINI, GIULIA
URN
etd-06132016-130751
Titolo
Effetti della 3-iodotironamina (T1AM) sul tessuto nervoso
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott.ssa Ghelardoni, Sandra
Parole chiave
- 3-iodotironamina
- LTP
- NG108-15
- western blot
Data inizio appello
18/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Oggetto di studio di questa tesi è la 3-iodotironamina (T1AM), un ormone di natura endogena che è stato ipotizzato derivare dalla decarbossilazione e deiodinazione dell’ormone tiroideo tiroxina (T4).
Vari studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato che T1AM è in grado di indurre importanti effetti funzionali, quali : ipotermia, inotropismo negativo , bradicardia, e riduzione del quoziente respiratorio (rapporto tra CO2 prodotta e O2 consumato), indice questo di uno shift del metabolismo energetico da un catabolismo prevalentemente glucidico, ad un catabolismo prevalentemente lipidico.
Recenti studi sul sistema nervoso centrale in modelli animali indicano effetti migliorativi della memoria e dell’apprendimento dopo somministrazione di T1AM. I meccanismi d’azione coinvolti però non sono ancora noti. Con questa tesi, quindi, sono stati approfonditi gli effetti della T1AM sul tessuto nervoso.
Come modello sperimentale in vitro di tessuto nervoso è stata utilizzata una linea cellulare tumorale mista di neuroblastoma di topo e glioma di ratto (NG108-15) e a queste cellule sono state applicate le varie tecniche di coltura cellulare, proteomica e biologia molecolare.
In particolare sono state studiate le vie di trasduzione del segnale associate al sistema glutammatergico, il principale sistema coinvolto nel meccanismo del potenziamento a lungo termine (LTP), andando a valutare l’espressione di recettori e pattern di segnalazione e le loro modifiche in seguito alla somministrazione di dosi differenti di T1AM.
L’espressione proteica è stata studiata mediante la tecnica Western blot, mettendo in evidenza proteine come la chinasi attivata dalla calcio calmodulina (CaMKII), la chinasi regolata da segnali extracellulari (ERK), la proteina chinasi C, il recettore TAAR1, il recettore NMDA ed altre proteine come CREB (cAMP response binding protein) e la sirtuina 1, tutte maggiormente coinvolte nella plasticità sinaptica e nella formazione della memoria.
Visti i dati di esperimenti svolti in questo laboratorio su linee cellulari di tessuto epatico, che evidenziano una variazione del metabolismo dovuta alla somministrazione di T1AM, anche su questo modello neurale è stato messo a confronto il consumo di glucosio e di corpi chetonici.
Infine, analizzando dati preliminari di studi sulla malattia di Alzheimer, secondo i quali T1AM sembrerebbe revertire l’effetto negativo del peptide β-amiloide sull’LTP, anche a questo modello cellulare sono stati somministrati T1AM e β-amiloide per verificare l’effetto combinato.
Vari studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato che T1AM è in grado di indurre importanti effetti funzionali, quali : ipotermia, inotropismo negativo , bradicardia, e riduzione del quoziente respiratorio (rapporto tra CO2 prodotta e O2 consumato), indice questo di uno shift del metabolismo energetico da un catabolismo prevalentemente glucidico, ad un catabolismo prevalentemente lipidico.
Recenti studi sul sistema nervoso centrale in modelli animali indicano effetti migliorativi della memoria e dell’apprendimento dopo somministrazione di T1AM. I meccanismi d’azione coinvolti però non sono ancora noti. Con questa tesi, quindi, sono stati approfonditi gli effetti della T1AM sul tessuto nervoso.
Come modello sperimentale in vitro di tessuto nervoso è stata utilizzata una linea cellulare tumorale mista di neuroblastoma di topo e glioma di ratto (NG108-15) e a queste cellule sono state applicate le varie tecniche di coltura cellulare, proteomica e biologia molecolare.
In particolare sono state studiate le vie di trasduzione del segnale associate al sistema glutammatergico, il principale sistema coinvolto nel meccanismo del potenziamento a lungo termine (LTP), andando a valutare l’espressione di recettori e pattern di segnalazione e le loro modifiche in seguito alla somministrazione di dosi differenti di T1AM.
L’espressione proteica è stata studiata mediante la tecnica Western blot, mettendo in evidenza proteine come la chinasi attivata dalla calcio calmodulina (CaMKII), la chinasi regolata da segnali extracellulari (ERK), la proteina chinasi C, il recettore TAAR1, il recettore NMDA ed altre proteine come CREB (cAMP response binding protein) e la sirtuina 1, tutte maggiormente coinvolte nella plasticità sinaptica e nella formazione della memoria.
Visti i dati di esperimenti svolti in questo laboratorio su linee cellulari di tessuto epatico, che evidenziano una variazione del metabolismo dovuta alla somministrazione di T1AM, anche su questo modello neurale è stato messo a confronto il consumo di glucosio e di corpi chetonici.
Infine, analizzando dati preliminari di studi sulla malattia di Alzheimer, secondo i quali T1AM sembrerebbe revertire l’effetto negativo del peptide β-amiloide sull’LTP, anche a questo modello cellulare sono stati somministrati T1AM e β-amiloide per verificare l’effetto combinato.
File
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Tesi_Gia...itiva.pdf | 1.14 Mb |
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