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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132016-093740


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
RUSSO, MARINELLA
URN
etd-06132016-093740
Titolo
Utilita diagnostica dell'ormone antimulleriano (Anti-Mullerian Hormone, AMH) nell'inquadramento della Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOS): un valore aggiunto?
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
relatore Dott.ssa Fruzzetti, Franca
Parole chiave
  • AMH
  • criteri ecografici
  • fenotipi
  • PCOS
Data inizio appello
30/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’ Ormone Anti-Mülleriano (Anti-Müllerian Hormone, AMH) è una glicoproteina appartenente alla famiglia del TGF-Beta. L’AMH gioca un ruolo fondamentale nella regressione dei dotti di Müller negli embrioni di sesso maschile. Nelle femmine esso è secreto dalle cellule della granulosa ovarica dei follicoli preantrali e dei piccoli follicoli antrali. I valori sierici sono quasi impercettibili durante l'infanzia e poi rapidamente aumentano con l'inizio della pubertà. La misurazione dei livelli di AMH durante la vita riproduttiva della donna rappresenta uno strumento ideale per la valutazione della riserva ovarica. Inoltre, i valori sierici di AMH sono anche strettamente correlati con la conta dei follicoli antrali (AFC), visualizzati ecograficamente nella fase follicolare del ciclo. Poiché il numero e la qualità degli ovociti diminuiscono nell’arco della vita riproduttiva, anche le concentrazioni sieriche di AMH diminuiscono gradualmente e diventano pressoché indosabili in menopausa. La Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine endocrino che interessa circa il 5-10% delle donne in età riproduttiva. La sindrome si manifesta a partire dall’adolescenza con una sintomatologia endocrino-metabolica eterogenea caratterizzata da irregolarità mestruali, irsutismo e acne, obesità e iperinsulinemia. Questo studio retrospettivo si propone di valutare l’utilità diagnostica dell’AMH nell’inquadramento della sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) confrontandola con quella di due parametri ecografici quali il numero di follicoli per ovaio (FNPO) ed il volume ovarico (OV). In questo lavoro i valori dei suddetti parametri sono stati analizzati in 113 donne con diversi fenotipi di PCOS ed in 47 controlli. Successivamente il potere diagnostico del dosaggio di AMH è stato confrontato con quello dei criteri ecografici. Utilizzando le curve ROC sono stati stabiliti i valori soglia dell’ AMH (> 4,7 ng/ml) e dei parametri ecografici (numero di follicoli per ovaie > 22 e volume ovarico > 8 cc) per la diagnosi di PCOS. In tutte le pazienti considerate, l’AMH ha mostrato una sensibilità pari al 79%; mentre i valori per FNPO e OV erano rispettivamente del 93% e del 68%. La specificità variava invece dall’ 85% al 96%. Nella PCOS anovulatoria, l’AMH ha evidenziato una sensibilità del 91%, mentre i corrispettivi per FNPO e OV erano rispettivamente del 92% e del 72%. Nel fenotipo ovulatorio, invece, la sensibilità dell’AMH era solo del 50%, mentre FNPO e OV avevano mostrato valori pari al 95% e al 50% rispettivamente. Nel fenotipo non iperandrogenico, la sensibilità dell’AMH era del 53% mentre per FNPO e OV sono stati evidenziati valori pari al 93% ed al 67%. In conclusione, l’AMH non sembra essere utile come ausilio diagnostico per tutti i soggetti con sindrome dell'ovaio policistico ma può avere un significato nella diagnosi della patologia in donne appartenenti al fenotipo anovulatorio. Tuttavia, il parametro ecografico FNPO era altamente sensibile in tutti i fenotipi ed il miglior criterio diagnostico in tutti i soggetti studiati, confermando l'importanza del ruolo dell’ecografia come supporto alla diagnosi di PCOS.
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