Tesi etd-06132013-204318 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BRUNO, MICHELE
URN
etd-06132013-204318
Titolo
Generative Design & Fabrication.
I "fabbricatori" dell`architettura
Settore scientifico disciplinare
ICAR/10
Corso di studi
INGEGNERIA
Relatori
tutor Prof. Fiamma, Paolo
tutor Prof. Davies, Russell
tutor Prof. Davies, Russell
Parole chiave
- Building Information Modeling
- Fabrication
- Generative desing
- Progettazione Generativa
Data inizio appello
25/07/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Tutti gli studi formali esaminati nel corso di questi anni, sia che si avvalgano di scripting
intuitivo come Grasshopper o estensivo come Catia rientrano in questa categoria. Il Barclays
Center, 290 Mulberry e l`atrio della Bobst Library sono esempi di architetture o più
propriamente sistemi di facciata in cui le componenti generative risultano essenziali nella
definizione della forma dell`edificio. In tutti gli esempi analizzati, il sistema di tasselli in cui si
articolano le superfici è essenziale ed è il primo degli elementi oggetto di riflessione.
Progetti la cui genesi estetica si verifica già in risposta a sistemi di parametri sono
naturalmente predisposti allo sviluppo in BIM per la naturalezza con cui le procedure di
Building Information Modeling si innestano su un sistema già rigorosamente strutturato. Si
pensi in questo caso al Barclays Arena. Lo studio geometrico dell`involucro è stato
immediatamente seguito dallo studio dei pannelli da inserire all`interno della trama di
suddivisione delle superfici. Le esigenze di segmentazione dei morbidi volumi che
costituiscono lo stadio rappresentano il caso perfetto di applicazione di sistemi parametrici.
Software come Catia hanno accompagnato il progetto nelle fasi di articolazione della forma e,
in modo più rilevante, nelle fasi di popolazione delle superfici con i singoli pannelli. Il software
ha poi consentito di spingersi fino allo studio dei componenti dei singoli pannelli, arrivando al
dettaglio delle dimensioni dei fori per le viti nelle estrusioni di alluminio dei montanti.
Nota scottante di questo tipo di progettazione è la spinta dipendenza dal software. È questo
l’ambito in cui la progettazione generativa si differenzia nettamente dal BIM in cui la
componente parametrica interviene soltanto al termine della fase concettuale di definizione
della forma.
La progettazione generativa, intesa come produzione della forma architettonica a partire da
singoli componenti adattativi, per quanto interessante a livello estetico, si scontra con le
inevitabili limitazioni creative legate alla dipendenza da uno specifico software. Ne deriva
quindi un rapporto di subordinazione che porta al codificarsi di determinate forme e
linguaggi, similmente a quanto avvenuto nello scorso decennio con e forme globulari
successive all`avvento del software Maya (o simili) sul mercato.
Uno degli aspetti forse più affascinanti dell`architettura è senza dubbio la sua capacità di
attingere ad altre discipline appropriandosi di strumenti, tutt`altro che propri del settore, con
il solo fine di produrre risultati innovativi. In questo caso software come Catia, nati per
l`ingegneria meccanica e per la progettazione di componenti aerospaziali, vengono
reinventati come strumenti generativi di forme architettoniche.
È il momento che sancisce il passaggio dalla “parametricità” (parametricity) intesa come
qualità, capacità di modificare i parametri nelle diverse fasi di progettazione al
“parametricismo” (parametricism) inteso come corsa al raggiungimento di un`estetica di
componenti, di sistemi di pannelli, di elementi visibilmente appartenenti alla medesima
famiglia ma derivati dall`alterazione progressiva di qualche sua caratteristica (geometrica o
funzionale).
intuitivo come Grasshopper o estensivo come Catia rientrano in questa categoria. Il Barclays
Center, 290 Mulberry e l`atrio della Bobst Library sono esempi di architetture o più
propriamente sistemi di facciata in cui le componenti generative risultano essenziali nella
definizione della forma dell`edificio. In tutti gli esempi analizzati, il sistema di tasselli in cui si
articolano le superfici è essenziale ed è il primo degli elementi oggetto di riflessione.
Progetti la cui genesi estetica si verifica già in risposta a sistemi di parametri sono
naturalmente predisposti allo sviluppo in BIM per la naturalezza con cui le procedure di
Building Information Modeling si innestano su un sistema già rigorosamente strutturato. Si
pensi in questo caso al Barclays Arena. Lo studio geometrico dell`involucro è stato
immediatamente seguito dallo studio dei pannelli da inserire all`interno della trama di
suddivisione delle superfici. Le esigenze di segmentazione dei morbidi volumi che
costituiscono lo stadio rappresentano il caso perfetto di applicazione di sistemi parametrici.
Software come Catia hanno accompagnato il progetto nelle fasi di articolazione della forma e,
in modo più rilevante, nelle fasi di popolazione delle superfici con i singoli pannelli. Il software
ha poi consentito di spingersi fino allo studio dei componenti dei singoli pannelli, arrivando al
dettaglio delle dimensioni dei fori per le viti nelle estrusioni di alluminio dei montanti.
Nota scottante di questo tipo di progettazione è la spinta dipendenza dal software. È questo
l’ambito in cui la progettazione generativa si differenzia nettamente dal BIM in cui la
componente parametrica interviene soltanto al termine della fase concettuale di definizione
della forma.
La progettazione generativa, intesa come produzione della forma architettonica a partire da
singoli componenti adattativi, per quanto interessante a livello estetico, si scontra con le
inevitabili limitazioni creative legate alla dipendenza da uno specifico software. Ne deriva
quindi un rapporto di subordinazione che porta al codificarsi di determinate forme e
linguaggi, similmente a quanto avvenuto nello scorso decennio con e forme globulari
successive all`avvento del software Maya (o simili) sul mercato.
Uno degli aspetti forse più affascinanti dell`architettura è senza dubbio la sua capacità di
attingere ad altre discipline appropriandosi di strumenti, tutt`altro che propri del settore, con
il solo fine di produrre risultati innovativi. In questo caso software come Catia, nati per
l`ingegneria meccanica e per la progettazione di componenti aerospaziali, vengono
reinventati come strumenti generativi di forme architettoniche.
È il momento che sancisce il passaggio dalla “parametricità” (parametricity) intesa come
qualità, capacità di modificare i parametri nelle diverse fasi di progettazione al
“parametricismo” (parametricism) inteso come corsa al raggiungimento di un`estetica di
componenti, di sistemi di pannelli, di elementi visibilmente appartenenti alla medesima
famiglia ma derivati dall`alterazione progressiva di qualche sua caratteristica (geometrica o
funzionale).
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