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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132013-015621


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE LUCA, EMANUELE
URN
etd-06132013-015621
Titolo
Spagna come "anomalia"? Nazione, religione e liberalismo nella letteratura femminile spagnola e italiana del XIX secolo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA'
Relatori
relatore Prof. Banti, Alberto Mario
Parole chiave
  • nazione
  • orientalismo
  • Spagna
  • storia culturale
Data inizio appello
01/07/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Come mai la Spagna è stata a lungo definita un paese “anomalo”, “fuori dalla storia” magari escluso dalla “modernità”? Attraverso le tappe della rivoluzione liberale del XIX secolo e la lettura di due importanti scrittrici spagnole della prima metà del secolo, si vuole sottolineare l'emersione in Spagna di un discorso nazionalistico pienamente europeo, quindi contraddistinto da un bagaglio simbolico comune a paesi tra loro diversi. Un discorso che nasce da un rinnovato intreccio tra politica e morale, e quindi dalla definizione della comunità nazionale come riflesso di quella nucleare, dove la donna, non più semplicemente oppressa, diviene il perno dell'onore nazionale e la religione, in questo caso cattolica, funge da retroterra simbolico decisivo. La rivoluzione liberale dunque può essere letta anche come complesso processo nazionalistico.
Ma questo terreno simbolico-culturale non si riduce a mera omogeneità. Dal confronto tra la scrittura femminile nella Spagna liberale e nell'Italia risorgimentale, e dalla più ampia cornice costituita da rappresentazioni “orientalistiche” di due paesi “anomali” perché meridionali, e quindi arretrati, emerge uno specifico spazio “mediterraneo” in cui poter osservare la formazione del discorso nazionalistico e le rivoluzioni del XIX secolo come atto di riscatto e rigenerazione.
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