Tesi etd-06132007-174415 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Ravicini, Sara
URN
etd-06132007-174415
Titolo
FENOMENI OSSIDATIVI IN CANI AFFETTI DA LEISHMANIOSI
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
Relatore Paltrinieri, Saverio
Relatore Dott.ssa Gugliucci, Biancaurora
Relatore Dott.ssa Gugliucci, Biancaurora
Parole chiave
- classificazione
- patogenesi
- stato infiammatorio
- fenomeni ossidativi
- leishmania
Data inizio appello
06/07/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
06/07/2047
Riassunto
Leishmania donovani può causare condizioni patologiche molto gravi ed estremamente variabili nei cani colpiti, sia a livello di sintomatologia clinica, che di alterazioni di laboratorio, oppure ricorrere in maniera asintomatica, albergando nel cane in forma latente.
Lo sviluppo di una o dell’altra situazione dipende non solo dalla risposta immunitaria del singolo individuo, ma anche dalla leishmania stessa, che, una volta entrata attivamente nei macrofagi, ne inibisce l’attività fagocitaria deprimendo anche la produzione di radicali dell’ossigeno, i metaboliti ad azione ossidante coinvolti nella digestione delle particelle fagocitate.
Nella presente tesi vengono analizzate le differenti reazioni dell’organismo alla leishmania, utilizzando degli indicatori sensibili di infiammazione: da un lato, i metaboliti reattivi dell’ossigeno attraverso d-ROMs test e, dall’altro, la proteina C reattiva (CRP), come indicatore della presenza di un eventuale stato infiammatorio latente nei cani infetti che non presentano segni clinici.
Per valutare tali parametri i cani sono stati suddivisi in quattro gruppi:
1) cani clinicamente sani, utilizzati come controllo negativo;
2) cani con leishmaniosi “sintomatica”, che presentano i classici segni clinici ed alterazioni di laboratorio compatibili con tale malattia;
3) cani sottoposti a terapia eziologica: soggetti sieropositivi che non presentano segni clinici o alterazioni di laboratorio compatibili con leishmaniosi;
4) soggetti sieronegativi per leishmania, ma affetti da stati infiammatori/neoplastici in grado di simulare clinicamente forme di leishmaniosi, utilizzati come “controllo positivo”.
I risultati ottenuti evidenziano la presenza di stati infiammatori evidenti, oltre che nel controllo positivo, solo nei cani con leishmaniosi manifesta, anche se alcuni soggetti del gruppo 3 presentavano comunque valori di CRP più alti del normale. Al contrario, alterazioni dello stato ossidativo sono state riscontrate non solo nel controllo positivo e nei cani affetti da leishmaniosi sintomatica, ma anche in alcuni soggetti sieropositivi ma non sintomatici.
Lo sviluppo di una o dell’altra situazione dipende non solo dalla risposta immunitaria del singolo individuo, ma anche dalla leishmania stessa, che, una volta entrata attivamente nei macrofagi, ne inibisce l’attività fagocitaria deprimendo anche la produzione di radicali dell’ossigeno, i metaboliti ad azione ossidante coinvolti nella digestione delle particelle fagocitate.
Nella presente tesi vengono analizzate le differenti reazioni dell’organismo alla leishmania, utilizzando degli indicatori sensibili di infiammazione: da un lato, i metaboliti reattivi dell’ossigeno attraverso d-ROMs test e, dall’altro, la proteina C reattiva (CRP), come indicatore della presenza di un eventuale stato infiammatorio latente nei cani infetti che non presentano segni clinici.
Per valutare tali parametri i cani sono stati suddivisi in quattro gruppi:
1) cani clinicamente sani, utilizzati come controllo negativo;
2) cani con leishmaniosi “sintomatica”, che presentano i classici segni clinici ed alterazioni di laboratorio compatibili con tale malattia;
3) cani sottoposti a terapia eziologica: soggetti sieropositivi che non presentano segni clinici o alterazioni di laboratorio compatibili con leishmaniosi;
4) soggetti sieronegativi per leishmania, ma affetti da stati infiammatori/neoplastici in grado di simulare clinicamente forme di leishmaniosi, utilizzati come “controllo positivo”.
I risultati ottenuti evidenziano la presenza di stati infiammatori evidenti, oltre che nel controllo positivo, solo nei cani con leishmaniosi manifesta, anche se alcuni soggetti del gruppo 3 presentavano comunque valori di CRP più alti del normale. Al contrario, alterazioni dello stato ossidativo sono state riscontrate non solo nel controllo positivo e nei cani affetti da leishmaniosi sintomatica, ma anche in alcuni soggetti sieropositivi ma non sintomatici.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
primapagina.pdf | 35.06 Kb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |