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Il presente lavoro analizza i programmi educativi e le strategie museali per persone con disabilità cognitive, considerando nella valutazione alcuni enti situati in l'Italia e in Portogallo. Si tratta di un lavoro di ricerca, nato e costruito sulla base di una serie di esperienze di osservazione diretta dei temi trattati.
Nell'articolazione di tale discorso è stato impossibile prescindere da una riflessione sull'importanza della funzione educativa del museo nell'ambito dei progetti di inclusione e su quelle che sono le componenti del museo stesso.
In seguito sono state analizzate quattro realtà museali quali le Gallerie degli Uffizi e Palazzo Strozzi a Firenze, e il Museu Calouste Gulbenkian e Casa Fernando Pessoa a Lisbona: a partire dallo studio delle piattaforme digitali e di prenotazione, sono stati osservati da vicino i progetti pensati per persone con disabilità intellettive, evidenziandone i punti di forza e di debolezza.
Dalla valutazione di tali modelli, nascono infine riflessioni e proposte, strategie a mio avviso valide e utili al fine di facilitare, o a volte garantire, a chiunque il diritto alla fruizione dei beni culturali e del paesaggio.