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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06122020-181940


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARCAMONE, FRANCO
URN
etd-06122020-181940
Titolo
Interpretare è applicare. La figura dell'interprete in `Verità e metodo' di Gadamer.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Fabris, Adriano
Parole chiave
  • Gadamer
  • verità e metodo
  • interprete
  • ermeneutica
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Gli argomenti principali della tesi sviluppano la nuova figura dell'interprete e il concetto di applicazione che scaturiscono dalla seconda parte di Verità e Metodo di Gadamer. Dopo aver dedicato il primo capitolo agli snodi centrali che hanno articolato la vita biografica e la prima formazione filosofica di Hans Georg Gadamer, si è proceduto all'analisi della sua opera principale: verità e metodo appunto. In essa infatti, vi si trovano i fondamenti di una nuova ermeneutica che viene definita 'filosofica', declinazione mai esplorata dall'ermeneutica. Questa è stata una disciplina che per secoli ha avuto come punto di riferimento intellettuali, teologi e solo in tempi moderni si era configurata come un'arte, precisamente l' 'arte dell'interpretazione'. tuttavia lo sviluppo dell' 'ermeneutica della fatticità' – la cosiddetta 'svolta ontologica dell'ermeneutica' – da parte di Heidegger e la sua successiva modifica e articolazione da parte di Gadamer pone l'ermeneutica in una situazione nuova, unica e aperta: è nella figura dell'interprete come traduttore che si coglie l'apertura dell'ermeneutica stessa all'interno del rapporto tra l'infinità della comprensione e la consapevolezza della storicità e della finitezza propria dell'interprete. Per potersi verificare questa apertura occorre il concetto di applicazione che si desume dalla capacità del testo di essere alter, qualcosa che assume una voce e che mi interpella. Per questo motivo l'ermeneutica non può fare a meno del linguaggio ed in esso fondare se stessa e la sua pretesa di universalità.
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