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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06122019-163108


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VENTURINI, SIMONE
Indirizzo email
simoneventurini94@gmail.com
URN
etd-06122019-163108
Titolo
Il caso Alpi-Hrovatin: sulla pista dei traffici occulti nel crocevia somalo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Tamburini, Francesco
Parole chiave
  • Somalia
  • Ibis
  • Miran Hrovatin
  • Ilaria Alpi
  • traffici
  • Unosom
Data inizio appello
01/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/07/2089
Riassunto
Questo lavoro si occupa del caso relativo al duplice omicidio dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, alla luce sia dell’ultima sentenza emessa dalla Corte di Assise di Perugia, nell’ottobre 2016, sia dei risultati di alcune inchieste giornalistiche italiane svolte negli ultimi anni ed inoltre in occasione della ricorrenza del venticinquesimo anniversario del delitto.
Nel corso della tesi si è intrapresa una ricerca storica e politica sui rapporti intercorsi tra la Repubblica italiana e il regime somalo di Siad Barre, dalla genesi alla caduta di quest’ultimo, mettendo in luce i legami occorsi tra il dittatore somalo e il Partito Socialista Italiano di Craxi durante gli anni Ottanta. Successivamente si descrivono gli interventi delle Nazioni Unite per pacificare il paese africano dopo lo scoppio della guerra civile a inizio anni Novanta.
Nel merito del caso Alpi-Hrovatin si è effettuata una profonda ricerca che ha legato i campi della cronaca giornalistica, delle vicende giudiziarie e della lenta macchina politica italiana. Ciò è stato in gran parte reso possibile per mezzo della declassificazione di numerosi documenti sul caso da parte del Parlamento della XVII legislatura, il quale ha anche reso possibile la creazione di un archivio digitale ad hoc sul caso in Alpi-Hrovatin, accessibile pubblicamente sul sito della Camera dei Deputati dal marzo 2016.
Nella parte finale del lavoro si ipotizzano i probabili mandanti e moventi del duplice assassinio di Alpi e Hrovatin, avvenuto all’ombra dei traffici internazionali di armi, che transitavano al largo della Somalia, in parte gestiti e tollerati anche da autorità deviate dello Stato italiano. Nel corso degli anni successivi al duplice delitto, apparati dello Stato italiano hanno più volte depistato la verità circa il caso Alpi-Hrovatin attraverso costruzioni artificiali di prove che hanno portato alla condanna di un innocente quale membro del commando omicida. Gli stessi apparati deviati hanno operato in modo da distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e deviare il percorso giudiziario del caso, attraverso la secretazione di documenti militari e politici e per mezzo della cosiddetta etica del silenzio militare dei protagonisti dell’epoca, con lo scopo finale di coprire i reali motivi del delitto.
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