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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06122018-095900


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
APICELLA, TERESA
URN
etd-06122018-095900
Titolo
Dialetti e tutela del patrimonio dialettale nel Sud Italia: il caso della Campania (A proposito della Proposta di Legge 283 della Regione Campania)
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof. Fanciullo, Franco
Parole chiave
  • tutela linguistica
  • Proposta di Legge 283
  • dialetti campani
Data inizio appello
02/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2088
Riassunto
La tesi prende le mosse dalla fioritura dell’attivismo per la tutela linguistica, e in generale per la tutela dell’identità culturale, in Campania, che ha trovato espressione, tra le altre cose, nella Proposta di Legge 283 del 2016, Norme per lo studio, la tutela e la valorizzazione della Lingua Napoletana, dei dialetti e delle tradizioni popolari della Campania, che ha come oggetto principale lo studio e la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale campano. Lo studio si pone l’obiettivo di affrontare i quesiti che un’eventuale tutela del «patrimonio linguistico» campano porrebbe. Il caso della Campania viene posto come banco di prova delle riflessioni sull’insorgere delle istanze in favore della tutela dell’identità culturale in Italia. Il caso-Campania viene prima inserito nel contesto dei processi storici, legati al «monolinguismo nazionale», che ha caratterizzato la storia europea a partire dall’età moderna. Vengono poi delineati i contesti geopolitici che hanno dato spinta alla nascita dei movimenti identitari nel mondo globalizzato: l’indebolimento della forma politica dello stato-nazione e l’estendersi del fenomeno noto come globalizzazione.
Si analizza in particolare la Proposta di Legge 283 della Regione Campania, evidenziandone una fondamentale debolezza: essa imprime un’impronta semplicisticamente napoletano-centrica alla tutela dei dialetti campani.
La realtà linguistica campana è invece molto più complessa: essa si caratterizza per la relazione ambigua e le complesse interazioni che legano la regione al suo centro indiscusso, Napoli. Da una parte, Napoli ha agito nel corso dei secoli come un «magnete linguistico», esercitando attrazione sui dialetti circostanti; dall’altra, esistono dal punto di vista linguistico altrettanto importanti tendenze centrifughe. Sarebbe errato voler ridurre ad unità questi fenomeni: la «comunità linguistica» campana si caratterizza per il suo particolare sistema di irriducibili dialettiche, interazioni e configurazioni di identità e prestigio, strettamente legate alla storia turbolenta della regione.
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