Tesi etd-06122016-162955 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ROMEI, ALESSIA
URN
etd-06122016-162955
Titolo
Valutazione dei pattern di resistenza batterica in bambini con infezione delle vie urinarie: analisi anni 2011-2016.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Federico, Giovanni
correlatore Dott. Bertelloni, Silvano
correlatore Dott. Bertelloni, Silvano
Parole chiave
- antibiotico-resistenza
- Infezioni delle vie urinarie
Data inizio appello
30/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Premessa. Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono patologie caratterizzate da uno stato di flogosi acuta causato dalla presenza di patogeni in attiva moltiplicazione all’interno delle vie urinarie stesse. L’attiva moltiplicazione batterica è accompagnata da un impianto a livello dell’uroepitelio, con segni d’infiammazione e persistenza del ceppo patogeno nelle vie urinarie. Una volta iniziata la colonizzazione questa può esitare in tre condizioni: la batteriuria asintomatica, la cistite e la pielonefrite.
Un interessamento del parenchima renale costituisce la condizione più allarmante sia nell’immediato, per il rischio di sepsi, soprattutto nei lattanti di età inferiore ai 3 mesi, sia nel lungo termine, in quanto la pielonefrite può esitare in una cicatrice renale (scar). Per tale motivo, una terapia tempestiva ed adeguata è fondamentale per prevenire tali complicanze.
In prima istanza, la scelta dell’antibiotico è empirica e si basa sui profili di resistenza dei ceppi locali. Una scelta appropriata della terapia è una strategia importante nella prevenzione della diffusione della resistenza, dal momento che l'uso di antibiotici con spettro troppo ampio può favorire lo sviluppo di nuove resistenze.
Una classe di antibiotici particolarmente in uso nell’età pediatrica, per il trattamento delle IVU, è quella dei β-lattamici. La principale minaccia per questi farmaci è la presenza di enzimi batterici, le β-lattamasi, che idrolizzano il legame β-lattamico e inattivano l’antibiotico, in particolare, le varianti denominate con “β-lattamasi a spettro esteso (ESBL)” pongono un problema clinico più grave, poiché sono in grado di legare e idrolizzare le cefalosporine di generazioni successive alla prima .
Questi enzimi sono prodotti dai membri della famiglia Enterobacteriaceae, prevalentemente E. coli, Klebsiella pneumoniae, e Klebsiella oxytoca, che sono i principali agenti infettivi che causano le IVU nei bambini .
L’isolamento di microrganismi produttori di ESBL si è verificato inizialmente in ambito ospedaliero, tali organismi tuttavia, hanno iniziato a diffondersi anche nella comunità generale, tanto che, l'incidenza di infezioni urinarie causate da ceppi ESBL-produttori sta aumentando in tutto il mondo .
Inoltre, i ceppi produttori di ESBL stanno diventando sempre più resistenti agli altri antibiotici non-β-lattamici, e questo pone il problema di significativi cambiamenti terapeutici .
Scopi dello studio. In questo studio è stata ricercata la frequenza di IVU nei bambini ricoverati nell’UO Pediatria Universitaria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana tra il mese di gennaio 2011 e il mese di maggio 2016.
E' stata inoltre analizzata la tipizzazione dei batteri responsabili dell’infezione, la valutazione delle resistenze batteriche, le indagini ematochimiche effettuate e la loro predittività per pielonefrite, le modalità di trattamento antibiotico.
Pazienti e Metodi. Sono stati inclusi nello studio 163 pazienti ricoverati presso la U.O. Pediatria Universitaria.
Un interessamento del parenchima renale costituisce la condizione più allarmante sia nell’immediato, per il rischio di sepsi, soprattutto nei lattanti di età inferiore ai 3 mesi, sia nel lungo termine, in quanto la pielonefrite può esitare in una cicatrice renale (scar). Per tale motivo, una terapia tempestiva ed adeguata è fondamentale per prevenire tali complicanze.
In prima istanza, la scelta dell’antibiotico è empirica e si basa sui profili di resistenza dei ceppi locali. Una scelta appropriata della terapia è una strategia importante nella prevenzione della diffusione della resistenza, dal momento che l'uso di antibiotici con spettro troppo ampio può favorire lo sviluppo di nuove resistenze.
Una classe di antibiotici particolarmente in uso nell’età pediatrica, per il trattamento delle IVU, è quella dei β-lattamici. La principale minaccia per questi farmaci è la presenza di enzimi batterici, le β-lattamasi, che idrolizzano il legame β-lattamico e inattivano l’antibiotico, in particolare, le varianti denominate con “β-lattamasi a spettro esteso (ESBL)” pongono un problema clinico più grave, poiché sono in grado di legare e idrolizzare le cefalosporine di generazioni successive alla prima .
Questi enzimi sono prodotti dai membri della famiglia Enterobacteriaceae, prevalentemente E. coli, Klebsiella pneumoniae, e Klebsiella oxytoca, che sono i principali agenti infettivi che causano le IVU nei bambini .
L’isolamento di microrganismi produttori di ESBL si è verificato inizialmente in ambito ospedaliero, tali organismi tuttavia, hanno iniziato a diffondersi anche nella comunità generale, tanto che, l'incidenza di infezioni urinarie causate da ceppi ESBL-produttori sta aumentando in tutto il mondo .
Inoltre, i ceppi produttori di ESBL stanno diventando sempre più resistenti agli altri antibiotici non-β-lattamici, e questo pone il problema di significativi cambiamenti terapeutici .
Scopi dello studio. In questo studio è stata ricercata la frequenza di IVU nei bambini ricoverati nell’UO Pediatria Universitaria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana tra il mese di gennaio 2011 e il mese di maggio 2016.
E' stata inoltre analizzata la tipizzazione dei batteri responsabili dell’infezione, la valutazione delle resistenze batteriche, le indagini ematochimiche effettuate e la loro predittività per pielonefrite, le modalità di trattamento antibiotico.
Pazienti e Metodi. Sono stati inclusi nello studio 163 pazienti ricoverati presso la U.O. Pediatria Universitaria.
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