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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06122015-121653


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TONINI, CAROLINA
URN
etd-06122015-121653
Titolo
LA MESSA ALLA PROVA DEL MINORE E L'ESTENSIONE DELL'ISTITUTO ALL'IMPUTATO ADULTO.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marzaduri, Enrico
Parole chiave
  • devianza
  • messa alla prova
  • minore
  • Probation
  • prova
  • sospensione processo
Data inizio appello
20/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Una delle riforme più significative del processo minorile, forgiate dl legislatore, è senza dubbio rappresentata dalla sospensione del processo con messa alla prova, che viene ad essere disciplinata negli articoli 28 e 29 del d.p.r.448/88 e dall'art 27 del d.lgs 272/89.
Il giudice, qualora dovesse ritenere di dover valutare la personalità del minore, può sospendere il processo e affidare il medesimo ai servizi minorili per le opportune attività di osservazione, trattamento e sostegno.
Dopo un periodo di uno o tre anni, a seconda della gravità del fatto compiuto,se l' esito del probation è positivo, il raeto è dichiarato estinto.
Si tratta di un istituto che vede quali destinatari soggetti particolarmente labili e dalla personalità in itinere e che trova dunque fondamento nella lettura del combinato disposto degli art 27 e 31 della costituzione, che statuiscono la realizzazione di istituti volti alla protezione, valorizzazione e rieducazione della gioventù. L'obiettivo perseguito è dunque il recupero di soggetti per il quali il reato spesso è sinonimo di devianza occasionale.
La messa alla prova, ove correttamente impiegata, permette di ricondurre il giovane sui giusti binari, dotandolo peraltro degli strumenti mentali necessari per riuscire ad elaborare autonomamente processi di pensiero necessari per affrontare la vita; auspica poi la presa di distanza e l' assunzione della consapevolezza del disvalore delle azioni compiute.
Si innesca dunque un processo di cambiamento psichico, al cui termine la società si vedrà riconsegnato un soggetto non più deviato.
Nel 2014 si amplia la portata della disciplina, che trova infatti oggi applicazione anche per l' imputato adulto. Ancor prima di entrare nel merito della questione, poichè il presente studio pone l' accento sul minore, è parso tuttavia rilevante evidenziare la differente ratio che lega i due istituti.
Il legislatore è infatti qui mosso da esigenze di natura differente. L' obiettivo non era solo l' opportinità di prevedere un percorso alternativo ad una visione meramente carcerocentrica, ma anche quello di soddisfare un intento deflattivo del carico dei procedimenti pendenti e sovraffollamento carcerario, che mal si pongono in linea con il rispetto della dignità umana. E' proprio una tal differente ratio che giustifica i distinguo che il legislatore ha introdotto per la messa alla prova che vede oggi,dunque, quale destinatario e nuovo protagonista, l' adulto .
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