Thesis etd-06122014-165722 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
SORBO, SIMONE
URN
etd-06122014-165722
Thesis title
Sicurezza ed efficacia dell'approccio transgiugulare per l'estrazione transvenosa di elettrocateteri da defibrillazione.
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
MALATTIE DELL'APPARATO CARDIOVASCOLARE
Supervisors
relatore Prof. Marzilli, Mario
relatore Dott.ssa Bongiorni, Maria Grazia
relatore Dott.ssa Bongiorni, Maria Grazia
Keywords
- approccio transgiugulare
- elettrocatetere da defibrillazione
- estrazione
Graduation session start date
03/07/2014
Availability
Full
Summary
Nella presente tesi si riporta l’esperienza dell’Aritmologia Pisana su 15 anni di estrazione transvenosa di elettrocateteri mediante tecnica di dilatazione meccanica con multipli approcci venosi. E’ stata valutata fattibilità, efficacia e sicurezza di questa tecnica di estrazione in presenza di elettrocateteri da defibrillazione, investigando inoltre la potenziale associazione tra caretteristiche cliniche e del catetere nel determinare la complessità della procedura.
Metodi e risultati
La tecnica consiste in un primo tentativo di trazione manuale, seguito da dilatazione meccanica dal sito venoso di impianto e se necessario il successivo utilizzo dell'approccio transgiugulare.
Lo studio di coorte comprende 545 pazienti consecutivi, portatori di ICD, sottoposti a procedura di estrazione transvenosa di elettrocateteri da defibrillazione presso il nostro istituto dal gennaio 1997 al Dicembre 2012. La semplice trazione manuale è risultata efficace nella rimozione di elettrocateteri nel 6% dei pazienti, la dilatazione meccanica eseguita attraverso il sito venoso di accesso ha aumentato la percentuale di successo al 89% fino ad arrivare ad una percentuale pari al 99% quando è stato utilizzato l’approccio transgiugulare.
Non sono state osservate complicanze maggiori. L’età del catetere, la fissazione passiva e la presenza di doppio coil risultano essere fattori indipendenti che predicono una procedura di estrazione più impegnativa e la necessità di utilizzo di dilatazione meccanica delle aderenze. Tuttavia solo il tempo intercorso dall'impianto del catetere è risultato essere associato alla necessità dell’utilizzo dell’approccio transgiugulare. In particolar modo un periodo maggiore di 20 mesi prediceva la necessità dell’utilizzo di dilazione meccanica dal sito venoso di accesso, mentre un periodo maggiore di 55 mesi prediceva la necessità di virare verso l’approccio transgiugulare.
Conclusioni:
L’estrazione transvenosa meccanica di elettrocateteri da defibrillazione è una procedura complessa ma sicura ed efficace. La fissazione passiva e la presenza di doppio coil predicono una procedura di estrazione più impegnativa; il tempo intercorso dall'impianto del catetere è l’unico fattore indipendente predittore di necessità di dilatazione meccanica e di successivo passaggio ad approccio transgiugulare. Tali osservazioni dovrebbero essere considerate ogni qual volta si pianifichi una procedura di estrazione.
Metodi e risultati
La tecnica consiste in un primo tentativo di trazione manuale, seguito da dilatazione meccanica dal sito venoso di impianto e se necessario il successivo utilizzo dell'approccio transgiugulare.
Lo studio di coorte comprende 545 pazienti consecutivi, portatori di ICD, sottoposti a procedura di estrazione transvenosa di elettrocateteri da defibrillazione presso il nostro istituto dal gennaio 1997 al Dicembre 2012. La semplice trazione manuale è risultata efficace nella rimozione di elettrocateteri nel 6% dei pazienti, la dilatazione meccanica eseguita attraverso il sito venoso di accesso ha aumentato la percentuale di successo al 89% fino ad arrivare ad una percentuale pari al 99% quando è stato utilizzato l’approccio transgiugulare.
Non sono state osservate complicanze maggiori. L’età del catetere, la fissazione passiva e la presenza di doppio coil risultano essere fattori indipendenti che predicono una procedura di estrazione più impegnativa e la necessità di utilizzo di dilatazione meccanica delle aderenze. Tuttavia solo il tempo intercorso dall'impianto del catetere è risultato essere associato alla necessità dell’utilizzo dell’approccio transgiugulare. In particolar modo un periodo maggiore di 20 mesi prediceva la necessità dell’utilizzo di dilazione meccanica dal sito venoso di accesso, mentre un periodo maggiore di 55 mesi prediceva la necessità di virare verso l’approccio transgiugulare.
Conclusioni:
L’estrazione transvenosa meccanica di elettrocateteri da defibrillazione è una procedura complessa ma sicura ed efficace. La fissazione passiva e la presenza di doppio coil predicono una procedura di estrazione più impegnativa; il tempo intercorso dall'impianto del catetere è l’unico fattore indipendente predittore di necessità di dilatazione meccanica e di successivo passaggio ad approccio transgiugulare. Tali osservazioni dovrebbero essere considerate ogni qual volta si pianifichi una procedura di estrazione.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi_spe...imone.pdf | 1.88 Mb |
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