• Timeo
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• Omero
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• Atlantide

Scopo di questo lavoro è dimostrare che Omero è presente nel Timeo-Crizia non come un modello tra tanti ma come fonte di primaria importanza dalla quale Platone ha attinto a piene mani immagini e termini. Per dimostrare ciò si è ritenuto necessario ripercorrere nel Capitolo 1 il contenuto dei due dialoghi; nel Capitolo 2 vengono passate in rassegna le principali interpretazioni che sono state date del racconto atlantico, a partire dagli antichi fino ai più recenti commenti; nel Capitolo successivo si è trattato in modo sintetico del rapporto tra Platone ed Omero solo in relazione ai dialoghi oggetto di questo studio, ampiamente collegati con le tesi che Platone aveva esposto in precedenza nella Repubblica. Solo così, nel Capitolo 4, si sono potuti elencare e commentare tutti i termini, nessi e motivi derivati da Omero che si ritrovano nel Timeo-Crizia. Questi dati sono infine analizzati e interpretati nel capitolo finale, quello delle Conclusioni, in cui si chiarirà che Platone non si limita a riprendere Omero in modo sporadico ed occasionale ma ha come chiaro modello, che sembra riproporre completamente nei suoi elementi fondanti, Scheria, l’isola dei Feaci, proprio come Omero la descrive.