Tesi etd-06112020-210623 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COCO, ROSARIO GIORGIO SAVERIO
URN
etd-06112020-210623
Titolo
Europa al bivio. Perchè è ancora possibile immaginarsi un futuro europeo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Aglietti, Marcella
Parole chiave
- Europa
- euroscetticismo
- integrazione europea
- storia europea
Data inizio appello
29/06/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si propone di dimostrare come il progetto europeo potrà riuscire a sopravvivere dalla “crisi di identità” che sta attraversando tutto il continente soprattutto nei tempi recenti, alla luce delle difficoltà successive alla crisi economica del 2008, evento che ha messo a dura prova il principio di solidarietà Europea e conseguentemente la visione di una unione politica, e non strettamente economica, dei paesi europei.
Nel far ciò, intendo partire da un'analisi degli eventi storici in cui l'Unione Europea e le sue istituzioni hanno saputo resistere e reinventarsi per poter sopravvivere alle sfide che nei decenni dalla sua fondazione si sono presentati, dal primo capitolo quindi ne esce un quadro chiaro su come “L'Europa si è spesso trovata a un bivio e si è sempre adattata ed evoluta” (Junker 1Marzo 2017), come ricordato dall'ormai ex presidente della commissione, lo stesso progetto Europeo sia frutto di risoluzioni a momenti di crisi. Quindi nel secondo capitolo si andranno ad analizzare quella che è, dalla sua fondazione, le più grande sfide moderna del progetto europeo: la diffusione e affermazione del pensiero euroscettico. Partendo quindi dal fenomeno dell'euroscetticismo se ne farà una analisi analizzandone le origini e lo sviluppo della corrente di pensiero fino ad individuarne la branca interna più “dura”, ovvero quella portata avanti dai partiti nazionalpopulisti, e si andrà quindi a capire per quali ragioni i partiti alla destra dello scenario politico Europeo ad oggi rappresentano la vera fonte di rischio interna all'Europa.
Nel Terzo capitolo basandoci sulle fonti messe a disposizione dall'Eurostat e dall'Eurobarometro si avrà un quadro in controtendenza ad una visione pessimistica del futuro europeo, da queste analisi emergeranno infatti dei dati sul come i cittadini si stiano avvicinando (seppur anche in forma critica) al dibattito e alla struttura governativa dell'Unione, riconoscendone sempre di più la autorità. Per affermare in maniera netta la possibilità di resilienza dell'Unione ci si muoverà su due prospettive: la prima fa riferimento all’abbandono delle idee di uscita “hard” da parte dei leader dei partiti nazionalisti, e quindi spiegarne la loro visione di “Europa delle nazioni”, e dunque uno spostamento da visioni dure, e quindi uscita, a visioni di “euroalternativismo”, la seconda prospettiva mira ad individuare le misure di risposta che sta adottando l'Unione per reagire allo stallo del processo di integrazione, analizzando gli strumenti messi in campo dalle istituzioni comunitarie come risposta alle crisi. Nella parte conclusiva del lavoro si cercherà di delineare sulla base dai dati raccolti una prospettiva futura dell'Unione Europea e per quali motivi la sua “elasticità” intrinseca potrà garantirne un futuro anche a lungo termine.
Nel far ciò, intendo partire da un'analisi degli eventi storici in cui l'Unione Europea e le sue istituzioni hanno saputo resistere e reinventarsi per poter sopravvivere alle sfide che nei decenni dalla sua fondazione si sono presentati, dal primo capitolo quindi ne esce un quadro chiaro su come “L'Europa si è spesso trovata a un bivio e si è sempre adattata ed evoluta” (Junker 1Marzo 2017), come ricordato dall'ormai ex presidente della commissione, lo stesso progetto Europeo sia frutto di risoluzioni a momenti di crisi. Quindi nel secondo capitolo si andranno ad analizzare quella che è, dalla sua fondazione, le più grande sfide moderna del progetto europeo: la diffusione e affermazione del pensiero euroscettico. Partendo quindi dal fenomeno dell'euroscetticismo se ne farà una analisi analizzandone le origini e lo sviluppo della corrente di pensiero fino ad individuarne la branca interna più “dura”, ovvero quella portata avanti dai partiti nazionalpopulisti, e si andrà quindi a capire per quali ragioni i partiti alla destra dello scenario politico Europeo ad oggi rappresentano la vera fonte di rischio interna all'Europa.
Nel Terzo capitolo basandoci sulle fonti messe a disposizione dall'Eurostat e dall'Eurobarometro si avrà un quadro in controtendenza ad una visione pessimistica del futuro europeo, da queste analisi emergeranno infatti dei dati sul come i cittadini si stiano avvicinando (seppur anche in forma critica) al dibattito e alla struttura governativa dell'Unione, riconoscendone sempre di più la autorità. Per affermare in maniera netta la possibilità di resilienza dell'Unione ci si muoverà su due prospettive: la prima fa riferimento all’abbandono delle idee di uscita “hard” da parte dei leader dei partiti nazionalisti, e quindi spiegarne la loro visione di “Europa delle nazioni”, e dunque uno spostamento da visioni dure, e quindi uscita, a visioni di “euroalternativismo”, la seconda prospettiva mira ad individuare le misure di risposta che sta adottando l'Unione per reagire allo stallo del processo di integrazione, analizzando gli strumenti messi in campo dalle istituzioni comunitarie come risposta alle crisi. Nella parte conclusiva del lavoro si cercherà di delineare sulla base dai dati raccolti una prospettiva futura dell'Unione Europea e per quali motivi la sua “elasticità” intrinseca potrà garantirne un futuro anche a lungo termine.
File
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TESI_DI_..._COCO.pdf | 1.26 Mb |
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