• storia postcoloniale
• integrazione europea
• guerra fredda
• decolonizzazione
• sviluppo
• Africa sub-sahariana

La tesi analizza le teorie elaborate dalla Direzione Generale per l’Oltremare (DGVIII) della Commissione Europea, così come le politiche di sviluppo da essa implementate nei paesi associati alla CEE nel periodo regolato dal Trattato di Roma e dalla I Convenzione di Yaoundé (1957-1969).
La prima parte è dedicata alle teorie ed è divisa in tre capitoli. Nel primo, con un approccio sostanzialmente istituzionale, analizzo la composizione della DGVIII e gli strumenti a sua disposizione per l’implementazione delle politiche. Nel secondo capitolo adotto un approccio di storia intellettuale per definire le teorie di sviluppo della Commissione. Nel terzo capitolo do risalto alla rete transnazionale di esperti e di studi sullo sviluppo che la DGVIII instaurò con altre organizzazioni per lo sviluppo, rilevandone le intese così come i dissidi.
La seconda parte è dedicata alle politiche e ha anch’essa tre capitoli. Il capitolo quarto intende dare una panoramica delle politiche di sviluppo implementate dalla CEE, cercando di porre in risalto le problematiche principali incontrate. Il capitolo quinto contestualizza queste politiche nella storia internazionale: sebbene la Commissione abbia cercato di ritagliarsi un ruolo autonomo anche nella geopolitica degli aiuti per lo sviluppo, la sua azione fu spesso concepita in competizione con gli interventi sovietico e cinese. Nel sesto capitolo descrivo l'azione di propaganda via stampa e via radio svolta dalla DGVIII nei paesi africani.