Thesis etd-06112017-192322 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
DI GREGORIO, GIANLUCA
URN
etd-06112017-192322
Thesis title
Il Fine Vita nelle Terapie Intensive della AOUP
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Dott. Malacarne, Paolo
relatore Dott. Malacarne, Paolo
Keywords
- fine vita
- terapia intensiva
Graduation session start date
05/07/2017
Availability
Withheld
Release date
05/07/2087
Summary
Le terapie intensive, ad oggi, sono il luogo dove il progresso tecnologico mostra appieno i propri risultati, dove vengono quotidianamente somministrati trattamenti impensabili anche solo trenta anni fa e dove migliaia di pazienti, ogni anno, vengono salvati. Però, contestualmente al progresso e all’affinamento delle terapie di supporto e di sostituzione d’organo si è andato a ridefinire anche il concetto di Vita e di Morte, non più intese in senso strettamente biologico, ma ricomprese in un più ampio contesto etico e sociale. Con la capacità di prolungare artificiosamente la Vita, infatti, la medicina ha preso coscienza di non poter rimandare la Morte ma di poter solo manipolare e modulare il processo del morire (4). Questo mutamento di pensiero ha comportato importanti cambiamenti a livello sociale ed ha ridimenzionato gli obiettivi delle strutture sanitarie in generale, soprattutto quelli delle unità di terapia intensiva. Se tradizionalmente gli scopi fondamentali erano la riduzione della mortalità e il recupero della salute e del benessere del paziente, oggi gli obiettivi delle terapie intensive non possono prescindere dall’assicurare un exitus dignitoso a quei pazienti per i quali le prospettive di recupero funzionale e di sopravvivenza risultino irraggiungibili.
Questa nuova esigenza del morire dignitosamente ha imposto una revisione dell’approccio al malato morente e la ricerca di una definizione condivisa di dignità del morire. Di conseguenza, è stato proposto un approccio di tipo protocollare alla “Dignity conserving care” che individui come obiettivi fondamentali il comfort psicofisico del paziente, la sua autonomia intellettuale e sociale, la preparazione al momento del decesso per il paziente stesso e per i familiari, usando come arma principale il dialogo.
Questa nuova esigenza del morire dignitosamente ha imposto una revisione dell’approccio al malato morente e la ricerca di una definizione condivisa di dignità del morire. Di conseguenza, è stato proposto un approccio di tipo protocollare alla “Dignity conserving care” che individui come obiettivi fondamentali il comfort psicofisico del paziente, la sua autonomia intellettuale e sociale, la preparazione al momento del decesso per il paziente stesso e per i familiari, usando come arma principale il dialogo.
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