Tesi etd-06112015-182213 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PETRICOLA, MATTIA
URN
etd-06112015-182213
Titolo
La penultima fine: stati intermedi tra la vita e la morte, da E.A Poe ad oggi
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Aversano, Carmen
correlatore Prof. Grilli, Alessandro
correlatore Prof. Grilli, Alessandro
Parole chiave
- fantastico
- in-between
- intermedietà
- liminality
- liminare
- morte
- stato intermedio
Data inizio appello
29/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La polarità vita/morte rappresenta una delle più importanti categorizzazioni semiotiche a partire da cui studiare la storia della cultura, in generale, e quella delle manifestazioni estetiche (essenzialmente letterarie e cinematografiche, in questo caso) che da essa emanano, in particolare.
La ricerca si propone di contribuire all’interpretazione delle rappresentazioni estetiche del rapporto tra mondo dei viventi e mondo dei morti e, più in generale, del rapporto tra la “Vita” e la “Morte” in quanto modi del (non-)esistere, la cui mise en récit rappresenta un’inesauribile fonte di suggestione narrativa.
Più precisamente, lo studio prende le mosse dalla constatazione di un ampliamento significativo del campo delle produzioni estetiche contemporanee — il testo più antico del corpus, il racconto “The Facts in the Case of Mr Valdemar”, è del 1845 — in rapporto con la polarità vita/morte. Il risultato più interessante di questo ampliamento è consistito nella nascita di un’area dell’immaginario che non è ancora stata resa oggetto sistematico di discorso critico, attiva solo in maniera estremamente discontinua in altri momenti della storia culturale occidentale: gli stati intermedi tra la vita e la morte.
La ricerca si propone di contribuire all’interpretazione delle rappresentazioni estetiche del rapporto tra mondo dei viventi e mondo dei morti e, più in generale, del rapporto tra la “Vita” e la “Morte” in quanto modi del (non-)esistere, la cui mise en récit rappresenta un’inesauribile fonte di suggestione narrativa.
Più precisamente, lo studio prende le mosse dalla constatazione di un ampliamento significativo del campo delle produzioni estetiche contemporanee — il testo più antico del corpus, il racconto “The Facts in the Case of Mr Valdemar”, è del 1845 — in rapporto con la polarità vita/morte. Il risultato più interessante di questo ampliamento è consistito nella nascita di un’area dell’immaginario che non è ancora stata resa oggetto sistematico di discorso critico, attiva solo in maniera estremamente discontinua in altri momenti della storia culturale occidentale: gli stati intermedi tra la vita e la morte.
File
Nome file | Dimensione |
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00_Frontespizio.pdf | 90.03 Kb |
00_Indice.pdf | 39.56 Kb |
01_Introduzione.pdf | 91.82 Kb |
02_Tracc...daggi.pdf | 173.11 Kb |
03_Analo...quida.pdf | 136.87 Kb |
04_Bibliografia.pdf | 167.10 Kb |
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