Tesi etd-06112013-014811 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VESCO, MARTINA
URN
etd-06112013-014811
Titolo
Risarcimento del danno da violazione della liberta' religiosa.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Consorti, Pierluigi
Parole chiave
- lesione della libertà religiosa
- risarcimento del danno
Data inizio appello
08/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2053
Riassunto
Il risarcimento del danno non patrimoniale ha subito diverse trasformazioni con il trascorrere del tempo. L’attuale disciplina discende dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 26972 del 2008, intervenuta anche sul fronte del risarcimento del danno da lesione dei diritti inviolabili, come tali tutelati dalla Costituzione. La tesi rivolge la sua attenzione alla lesione del “diritto di libertà di religione”, un diritto fondamentali che assume un ruolo centrale nella società moderna, caratterizzata dall’incontro fra persone di tradizioni e culture diverse alla ricerca di regole che ne assicurino la convivenza pacifica.
La tesi assume un punto di vista molto specifico. Essa guarda alle dinamiche del risarcimento del danno per verificare il contenuto giuridico degli interessi religiosi, di cui vuole riscontrare la valutabilità in termini patrimoniali, utilizzando criteri e concetti giù considerati nel campo del risarcimento del c.d. danno biologico.
Attraverso l’analisi della più recente giurisprudenza – sia civile sia penale –, si cerca di dimostrare come si sia avviato un percorso evolutivo che si va progressivamente consolidando, secondo il quale un diritto apparentemente “impalpabile” (quello della libertà religiosa), diventa vieppiù concreto anche in termini di risarcimento del danno, utilizzando i profili teorici e tecnici che contrassegnano la religione come un vero e proprio “bene giuridico”.
La tesi assume un punto di vista molto specifico. Essa guarda alle dinamiche del risarcimento del danno per verificare il contenuto giuridico degli interessi religiosi, di cui vuole riscontrare la valutabilità in termini patrimoniali, utilizzando criteri e concetti giù considerati nel campo del risarcimento del c.d. danno biologico.
Attraverso l’analisi della più recente giurisprudenza – sia civile sia penale –, si cerca di dimostrare come si sia avviato un percorso evolutivo che si va progressivamente consolidando, secondo il quale un diritto apparentemente “impalpabile” (quello della libertà religiosa), diventa vieppiù concreto anche in termini di risarcimento del danno, utilizzando i profili teorici e tecnici che contrassegnano la religione come un vero e proprio “bene giuridico”.
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