Tesi etd-06112010-212534 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
D'AMBROSIO, ANGELO
URN
etd-06112010-212534
Titolo
Post-Apocalypse Now
Il genere cinematografico post-apocalittico
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
CINEMA TEATRO PRODUZIONE MULTIMEDIALE
Relatori
relatore Prof. Cuccu, Lorenzo
Parole chiave
- cinema italiano anni 80
- genere cinematografico
Data inizio appello
01/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/07/2050
Riassunto
Discussione sulla nascita del genere post-apocalittico, dalla letteratura fino al suo sviluppo nel cinema.
La guerra nucleare, ossessione del nostro tempo, ha suscitato quadri spaventosi dell’universo post bomba atomica: degenerazione della specie contaminata ereditariamente dai raggi gamma, ritorno alla barbarie, desolazione e violenze. L’Apocalisse è il nuovo archetipo che sta dietro alla guerra moderna, il cui significato non è più conquistare, dirimere, o redimere: alla base di ogni conflitto ora c’è lo spettro dell’annientamento. Ogni guerra è una guerra di sterminio. Le visioni distopiche della grande fantascienza degli anni Sessanta, da Dick a Ballard, non possono fare altro che replicare le vere catastrofi storiche del ventesimo secolo. La trasposizione filmica del genere parte dal 1959, anno di La fine del mondo (The world, the flash and the devil) passando obbligatoriamente per le pellicole che hanno definito in maniera chiara e completa le caratteristiche fondamentali del genere, Mad Max (Interceptor, 1979), Fuga da New York (Escape from New York, 1981), fino ad arrivare agli ultimi Doomsday (2008), Codice Genesi (The book of Eli, 2010) e The road (2010). Il fenomeno non è stato comunque indifferente ad altri mezzi di comunicazione e intrattenimento, estendendo le proprie caratteristiche anche a fumetti, cartoons e videogiochi, basti pensare al successo del cartoon Ken il guerriero (e ad i suoi seguiti) ai fumetti in stile cyberpunk come Tank Girl o al gioco di ruolo per computer della saga Fallout.
La guerra nucleare, ossessione del nostro tempo, ha suscitato quadri spaventosi dell’universo post bomba atomica: degenerazione della specie contaminata ereditariamente dai raggi gamma, ritorno alla barbarie, desolazione e violenze. L’Apocalisse è il nuovo archetipo che sta dietro alla guerra moderna, il cui significato non è più conquistare, dirimere, o redimere: alla base di ogni conflitto ora c’è lo spettro dell’annientamento. Ogni guerra è una guerra di sterminio. Le visioni distopiche della grande fantascienza degli anni Sessanta, da Dick a Ballard, non possono fare altro che replicare le vere catastrofi storiche del ventesimo secolo. La trasposizione filmica del genere parte dal 1959, anno di La fine del mondo (The world, the flash and the devil) passando obbligatoriamente per le pellicole che hanno definito in maniera chiara e completa le caratteristiche fondamentali del genere, Mad Max (Interceptor, 1979), Fuga da New York (Escape from New York, 1981), fino ad arrivare agli ultimi Doomsday (2008), Codice Genesi (The book of Eli, 2010) e The road (2010). Il fenomeno non è stato comunque indifferente ad altri mezzi di comunicazione e intrattenimento, estendendo le proprie caratteristiche anche a fumetti, cartoons e videogiochi, basti pensare al successo del cartoon Ken il guerriero (e ad i suoi seguiti) ai fumetti in stile cyberpunk come Tank Girl o al gioco di ruolo per computer della saga Fallout.
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