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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06112007-205757


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Lenzi, Filippo
URN
etd-06112007-205757
Titolo
La consociazione microterme - gramigna nel green di un campo da golf: un caso di studio nell'Italia centrale
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE VERDI E DEL PAESAGGIO
Relatori
Relatore Dott. Volterrani, Marco
Relatore Dott. Vernieri, Paolo
Parole chiave
  • trasemina
  • stimpmeter
  • microterme
  • green
  • gramigna
  • golf
  • cynodon
Data inizio appello
16/07/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/07/2047
Riassunto
Il putting green di un campo da golf è l’area in cui si trova la buca contenente la bandiera. Si tratta della zona di maggior pregio dell’intera superficie di gioco e conseguentemente quella a maggior intensità manutentiva e più fortemente sottoposta a fattori di stress. In quest'area è richiesta un’elevata tolleranza alle ridotte altezze di taglio (4 mm) associata all’ottima qualità del tappeto erboso, che deve risultare veloce e scorrevole.
Nel nostro Paese, queste superfici sono realizzate con la specie microterma Agrostis stolonifera, mentre in molte zone del mondo a clima caldo o temperato-caldo (in particolare negli Stati Uniti) il ricorso ad ibridi di gramigna costituisce una soluzione ottimale, in virtù della loro elevata densità di culmi, della finezza fogliare e della colorazione scura, a cui si aggiungono indubbi vantaggi in termini di risparmio idrico e tolleranza alle malattie.
In Italia la gramigna è già impiegata nei campi di calcio, mentre nei campi da golf il suo utilizzo è per adesso limitato alla realizzazione di fairways e campi pratica. L’obiettivo della ricerca è stato proprio quello di verificarne la possibilità di impiego nel putting green, in consociazione con alcune specie microterme.
L’indagine è stata condotta presso il Cosmpolitan Golf & Country Club di Tirrenia (PI). E’ stato realizzato un profilo in sabbia di pomice, in cui nel giugno del 2005 è stato trapiantato l'ibrido di gramigna Cynodon dactylon x transvaalensis cv Tifdwarf, mantenuto in condizioni di green attraverso la consueta tecnica gestionale. Nel settembre 2006 su di esso sono state traseminate le seguenti specie: Lolium perenne (2 cvs), Lolium multiflorum, Festuca rubra commutata, Festuca rubra tricophylla, Poa trivialis, Agrostis stolonifera. Lo schema sperimentale è stato un blocco randomizzato con 3 replicazioni.
Nel periodo settembre 2006-maggio 2007 sono state condotte valutazioni sia di tipo soggettivo (% di copertura del terreno, dormienza invernale e ripresa vegetativa primaverile della gramigna, qualità, colore) che di tipo oggettivo (tempi di emergenza delle microterme, velocità della superficie, densità dei culmi).
Le specie più rapide a ricoprire la superficie del terreno sono state Lolium multiflorum e Lolium perenne cv Vantage, con valori di copertura rispettivamente pari ad 80% e 72% nel primo mese successivo all’emergenza. A maggio, evidenti valori di copertura sono ottenuti da Lolium perenne cv Fairway (36%) e dalle 2 Festuche rubre (circa il 40%). E’ da rilevare la persistenza di Agrostis stolonifera (65%), che potrebbe prospettarsi come una consociazione permanente.
L’entrata in dormienza della gramigna è stata progressiva a causa delle temperature autunnali assai miti, tali da far registrare all’inizio del mese di dicembre valori di copertura verde prossimi al 50%. Il disseccamento totale si è completato il 3 gennaio 2007. La ripresa vegetativa è iniziata nella prima settimana di marzo e si è completata alla fine del mese di aprile.
La qualità è risultata elevata per la maggior parte delle specie, con valori che si mantengono mediamente oltre i livelli di sufficienza ad eccezione del controllo non traseminato e di Lolium multiflorum, che nel mese di dicembre raggiungono valori molto bassi. La specie che ha presentato la colorazione più scura e che è stata in grado di mantenerla per la durata di tempo maggiore è stata Lolium perenne cv Vantage. La velocità del green (misurata con lo stimpmeter) ha fatto registrare le velocità maggiori nel controllo non traseminato e in Poa trivialis, entrambe con un valore medio di 1,81 m, per cui la superficie del green risulta “lenta”, secondo le indicazioni suggerite dalla Federazione Italiana Golf.
Durante la transizione primaverile, la gramigna in consociazione con le specie traseminate fa registrare valori di densità compresi tra 2,4 e 3,6 culmi per cm2. La stessa specie nel controllo non traseminato raggiunge un valore superiore e pari a 6 culmi per cm2.
I risultati ottenuti hanno dimostrato la possibilità di impiego dell'ibrido di gramigna consociato con alcune specie microterme per la formazione di green nell’ambiente dell’Italia centrale. Le superfici ottenute possiedono una discreta qualità, una colorazione soddisfacente, una buona densità del tappeto erboso, sebbene la velocità di rotolamento della pallina sia risultata “lenta”. Le specie più adatte sono risultate Lolium perenne, Festuca rubra commutata e Festuca rubra tricophylla.
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