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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06102024-144241


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SCALA, CHIARA
URN
etd-06102024-144241
Titolo
Piccoli scienziati: Eureka! Progettazione e realizzazione di un piccolo museo scientifico a scuola
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Domenici, Valentina
correlatore Prof. Giudici, Sergio
Parole chiave
  • chimica
  • compito autentico
  • didattica
  • didattica formale
  • didattica laboratoriale
  • didattica non formale
  • indagine scientifica
  • infanzia
  • inquiry-based learning
  • intervento didattico innovativo
  • musei scientifici
  • museo
  • primaria
  • problem-solving
  • science centers
Data inizio appello
28/06/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/06/2094
Riassunto
L’elaborato presentato ha per oggetto la progettazione e realizzazione di un percorso didattico sperimentale che si conclude con la costruzione da parte di bambine e bambini di un piccolo museo scientifico a scuola. Nel primo capitolo vengono illustrati alcuni aspetti della didattica formale, non formale e informale delle scienze rivolgendo lo sguardo anche all’aspetto divulgativo delle stesse con la descrizione di alcune realtà museali scientifiche di particolare interesse. Nell’ambito dei musei storico-naturalistici vengono presentate due realtà territorialmente vicine ovvero il Museo di Storia Naturale di Calci e il MusNa di Rosignano Marittimo mentre tra i musei della scienza e della tecnica si riportano le esperienze del Science Museum di Londra, del Deutches Museum di Monaco e del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Vengono poi presentati i più recenti musei scientifici interattivi chiamati science centers come l’Exploratorium di San Francisco, primo esempio di questa tipologia museale, il Museo de las Ciencias Principe Felipe di Valencia, la Città della Scienza di Napoli e la Ludoteca Scientifica di Pisa. Un’ulteriore panoramica riguarda poi alcuni musei dedicati alla chimica ovvero il Catalyst di Liverpool, il primo museo interattivo in Europa completamente dedicato a tale disciplina e altre tre realtà italiane, le due più longeve e con le collezioni più ampie e cioè il Museo di Chimica di Genova e il Museo di Chimica “Primo Levi” di Roma ed infine il MUCH, il primo science center privato in Italia interamente dedicato alla chimica. Successivamente viene descritto l’intervento didattico innovativo, nelle sue fasi di progettazione e realizzazione, che coniuga il metodo di tipo divulgativo-scientifico personalmente maturato in contesti non formali nei quali ho avuto occasione di cimentarmi, con quello formale sviluppato grazie ai corsi universitari e al tirocinio svolto presso alcuni Istituti scolastici così come previsto dal corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. La progettazione è stata divisa in due macro-fasi. Nella prima si prevede lo svolgimento di un’indagine scientifica su materiali comuni e di scarto attraverso l’osservazione e misurazione di alcune loro proprietà, guidata dal metodo delle 5E. Centrali sono poi la metodologia dell’inquiry-based learning, un metodo esplorativo ed investigativo che genera un apprendimento per scoperta e la didattica laboratoriale. I materiali sono stati reperiti presso l’Associazione BI-done che si occupa di recuperare gli scarti delle aziende del territorio lucchese. La seconda macro-fase della progettazione è incentrata sulla costruzione di un piccolo museo scientifico, per la cui realizzazione viene utilizzata la metodologia del problem-solving. Tale costruzione ha rappresentato per gli alunni un compito autentico. L’applicazione del progetto è rivolta, con i necessari adattamenti, ad una classe fra la III e la V primaria ma anche, con modifiche maggiori e sostanziali, ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. La progettazione ha trovato poi riscontro nei documenti che normativamente guidano l’insegnamento in Italia. In particolare, i riferimenti sono il Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea attraverso la Raccomandazione del 18 dicembre 2006 e la successiva modifica del 22 maggio 2018, le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012 e le successive Indicazioni nazionali e nuovi scenari 2018. La progettazione è stata effettivamente realizzata con bambine e bambini al III anno dell’infanzia e al IV anno della primaria con le opportune modifiche dovute all’osservazione del contesto classe.
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