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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06102016-183339


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VENTURINI, VALENTINA
URN
etd-06102016-183339
Titolo
I controlli a distanza dell'attivita lavorativa
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Albi, Pasqualino
Parole chiave
  • privacy
  • lavoro
  • attività lavorativa
  • tecnologie
  • informatica
  • contolli a distanza
Data inizio appello
18/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con il presente lavoro viene affrontato il tema dei controlli a distanza dell’attività lavorativa, ponendo particolare attenzione agli aspetti della materia che nel tempo hanno mostrato maggiori segni di obsolescenza, dovuti soprattutto all’introduzione nel mondo del lavoro di tecnologie sempre più avanzate ed in grado di effettuare controlli sull’attività lavorativa, ed evidenziando, così, un’esigenza di riforma non più trascurabile.
In una prima parte viene analizzato il tema dei controlli a distanza alla luce dell’originaria disciplina prevista dallo statuto dei lavoratori e quindi risalente al 1970, agli albori della rivoluzione tecnologica; in seguito si passa ad esaminare le leggi successivamente intervenute a disciplinare materie che, spesso indirettamente, hanno esercitato un’influenza anche sul tema dei controlli a distanza dell’attività dei lavoratori e dunque sono stati analizzati in particolare la legge sulla privacy, confluita poi nel codice della privacy, che ha regolato il trattamento dei dati personali e ha apportato una maggiore tutela della riservatezza e la l. 148/2011 sulla contrattazione di prossimità che sembra aver permesso, a certe condizioni, di derogare quanto stabilito dall’art. 4 st. lav.
Il presente lavoro continua, poi, con l’analisi dell’enorme evoluzione tecnologica intervenuta nella nostra società negli ultimi 40 anni, che ha comportato sia una rivoluzione sociale, sia una rivoluzione del mondo del lavoro, che ha indotto a ritenere che oggi sia in corso una quarta rivoluzione industriale, caratterizzata proprio dal massiccio impiego di sempre nuovi e diversi strumenti tecnologici che hanno permesso agevolazioni nell’organizzazione del lavoro (che è divenuta più semplice e snella grazie alle nuove tecnologie), ma che hanno reso sempre più difficile esercitare un adeguato controllo sulla riservatezza delle persone.
Viene poi esaminata la nuova disciplina sui controlli a distanza, introdotta dal Jobs Act e attuata ad opera dell’art. 23 d.leg. 151/2015, che ha novellato l’art. 4 st. lav. con l’intento di adeguare la disciplina alle innovazioni che negli ultimi 45 anni sono intervenute, comportando l’obsolescenza della vecchia disciplina, anche se non sempre le nuove soluzioni adottate convincono a pieno.
Infine viene gettato uno sguardo sui più recenti interventi legislativi (in tema di privacy e nuove tecnologie) in grado di influenzare la disciplina dei controlli a distanza e quindi vengono esaminati in particolare “la dichiarazione dei diritti in internet”, approvata il 28 luglio 2015, il “pacchetto protezione dati”, approvato dall’UE il 14 aprile 2016 e costituito dal regolamento 2016/679 (in vigore dal 24 maggio) e dalla direttiva 2016/680 (in vigore dal 5 maggio) e infine sono esaminati i disegni di legge 2229 e 2233, attualmente in discussione in commissione, che affrontano il tema del lavoro agile.
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