Tesi etd-06102008-202441 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
COLUCCIA, GIOVANNI
URN
etd-06102008-202441
Titolo
Ablazione transcatetere con radiofrequenza diretta al substrato della fibrillazione atriale: importanza, ai fini del risultato clinico, dell'integrazione d'immagine all'interno del mappaggio elettroanatomico tridimensionale
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Balbarini, Alberto
Relatore Dott.ssa Bongiorni, Maria Grazia
Relatore Dott.ssa Bongiorni, Maria Grazia
Parole chiave
- ablazione
- carto
- carto merge
- fibrillazione atriale
- radiofrequenza
- rmn
Data inizio appello
30/06/2008
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/06/2048
Riassunto
Le procedure ablative per la cura di pazienti con fibrillazione atriale (FA) hanno conosciuto un notevolissimo incremento negli ultimi anni. Annualmente, in tutto il mondo, vengono eseguite migliaia di ablazioni utilizzando diverse fonti energetiche, diversi target di ablazione ed end points, oltre che tutto un insieme di strumenti di visualizzazione come la fluoroscopia tradizionale, il mappaggio non contact o il mappaggio elettroanatomico tridimensionale (contact). Oggi, tra le strategie ablative principali per il trattamento della FA si annoverano la deconnessione elettrica delle vene polmonari (VP), l'ablazione dei potenziali frazionati atriali e l'ablazione circonferenziale dell'atrio sinistro con l'eventuale aggiunta di ulteriori lesioni lineari.
In ogni caso, la creazione di linee confluenti di blocco della conduzione, nel contesto della geometria tridimensionale complessa dell'atrio sinistro, rimane tuttora tecnicamente molto impegnativa. Per questo, le tecnologie più recenti hanno mirato ad ottimizzare la visualizzazione dell'anatomia reale dell'atrio sinistro e delle altre strutture di interesse, quali gli osti delle VP, l'auricola sinistra e l'esofago.
Sinora sono stati pubblicati solo pochissimi studi riguardanti l'integrazione dell'imaging (RMN o TC) all'interno del sistema di mappaggio elettroanatomico tridimensionale, effettuata mediante uno specifico modulo computazionale recentemente entrato nell'uso pratico (CARTO Merge, Biosense Webster). Questi studi hanno mostrato come tale metodica risulti fattibile, riproducibile, accurata e non inficiata da artefatti della respirazione, ma veramente esiguo è il numero degli studi che hanno indagato la rilevanza clinica in termini di outcome dell'integrazione dell'imaging. Tale tipo di indagine si rende necessaria anche in considerazione del costo considerevole di questi sistemi, che rende doveroso giustificarne l'utilizzo nella routine clinica con un loro dimostrato apporto quanto a benefici effettivi.
Con questo lavoro, ci si propone di valutare da un lato l'outcome clinico ad almeno sei mesi dall'ablazione, dall'altro dati squisitamente tecnico-procedurali in comparazione tra le procedure ablative eseguite con mappaggio elettroanatomico convenzionale e qualle eseguite utilizzando sistemi di integrazione dell'imaging nel mappaggio.
Sono stati studiati retrospettivamente pazienti consecutivi dal febbraio 2006 all'ottobre 2007, ripartiti in modo da formare un gruppo di trenta per ciscuna metodica da confrontare (gruppi CARTO e CARTO Merge). I pazienti, affetti da FA parossistica o persistente, presentavano indicazione al trattamento ablativo ed erano alla loro prima procedura di ablazione diretta al substrato della FA.
Si è valutato, attraverso indici specifici, quanto le due metodiche differissero in termini di risultati clinici nel follow up e in termini di outcome immediato in acuto della procedura.
In ogni caso, la creazione di linee confluenti di blocco della conduzione, nel contesto della geometria tridimensionale complessa dell'atrio sinistro, rimane tuttora tecnicamente molto impegnativa. Per questo, le tecnologie più recenti hanno mirato ad ottimizzare la visualizzazione dell'anatomia reale dell'atrio sinistro e delle altre strutture di interesse, quali gli osti delle VP, l'auricola sinistra e l'esofago.
Sinora sono stati pubblicati solo pochissimi studi riguardanti l'integrazione dell'imaging (RMN o TC) all'interno del sistema di mappaggio elettroanatomico tridimensionale, effettuata mediante uno specifico modulo computazionale recentemente entrato nell'uso pratico (CARTO Merge, Biosense Webster). Questi studi hanno mostrato come tale metodica risulti fattibile, riproducibile, accurata e non inficiata da artefatti della respirazione, ma veramente esiguo è il numero degli studi che hanno indagato la rilevanza clinica in termini di outcome dell'integrazione dell'imaging. Tale tipo di indagine si rende necessaria anche in considerazione del costo considerevole di questi sistemi, che rende doveroso giustificarne l'utilizzo nella routine clinica con un loro dimostrato apporto quanto a benefici effettivi.
Con questo lavoro, ci si propone di valutare da un lato l'outcome clinico ad almeno sei mesi dall'ablazione, dall'altro dati squisitamente tecnico-procedurali in comparazione tra le procedure ablative eseguite con mappaggio elettroanatomico convenzionale e qualle eseguite utilizzando sistemi di integrazione dell'imaging nel mappaggio.
Sono stati studiati retrospettivamente pazienti consecutivi dal febbraio 2006 all'ottobre 2007, ripartiti in modo da formare un gruppo di trenta per ciscuna metodica da confrontare (gruppi CARTO e CARTO Merge). I pazienti, affetti da FA parossistica o persistente, presentavano indicazione al trattamento ablativo ed erano alla loro prima procedura di ablazione diretta al substrato della FA.
Si è valutato, attraverso indici specifici, quanto le due metodiche differissero in termini di risultati clinici nel follow up e in termini di outcome immediato in acuto della procedura.
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