Tesi etd-06092023-191702 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROBERTI, GLORIA
URN
etd-06092023-191702
Titolo
La doppia pena delle donne detenute: considerazioni sul contesto italiano
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Pastore, Gerardo
Parole chiave
- carcerazione
- carcere
- detenute
- differenze
- donne
- doppia pena
- femminile
- genere
- Italia
- madre
- maternità
- prigione
- reclusione
Data inizio appello
03/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/07/2093
Riassunto
Nel primo capitolo si cercheranno di approfondire quali siano le ragioni e le motivazioni che sin dall’antichità spingono le donne a delinquere. Si restituiranno in modo sintetico le principali prospettive teoriche sulla criminalità femminile e si presenterà un excursus sulla storia della detenzione femminile. In questa parte del lavoro, si dedicherà spazio anche ad un approfondimento quantitativo sulle donne detenute in Italia, per tipologia di reato e collocazione nei vari istituti penitenziari.
Nel secondo capitolo, invece, il focus si sposta sulle donne detenute madri. Verranno prese in esame i bisogni specifici di questa categoria di detenute, le implicazioni etiche e le profonde contraddizioni della normativa. Una doppia pena? Se la maternità incarna, ancora oggi, l’onestà e la virtù femminile, con il reato si tradisce l’essere madre e la perdita dei figli è la punizione per aver varcato il Rubicone del femminile. Le colpe dei padri non ricadono sui figli, ma quelle delle madri sì, colpevolizzando così le donne, ben due volte.
Infine, nel terzo capitolo, in linea di coerenza con le parti precedenti del lavoro, si restituiscono i risultati di un approfondimento empirico di tipo qualitativo che ha inteso valorizzare le narrazioni di testimoni privilegiate, donne con una o più esperienze di detenzione.
Nel secondo capitolo, invece, il focus si sposta sulle donne detenute madri. Verranno prese in esame i bisogni specifici di questa categoria di detenute, le implicazioni etiche e le profonde contraddizioni della normativa. Una doppia pena? Se la maternità incarna, ancora oggi, l’onestà e la virtù femminile, con il reato si tradisce l’essere madre e la perdita dei figli è la punizione per aver varcato il Rubicone del femminile. Le colpe dei padri non ricadono sui figli, ma quelle delle madri sì, colpevolizzando così le donne, ben due volte.
Infine, nel terzo capitolo, in linea di coerenza con le parti precedenti del lavoro, si restituiscono i risultati di un approfondimento empirico di tipo qualitativo che ha inteso valorizzare le narrazioni di testimoni privilegiate, donne con una o più esperienze di detenzione.
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