• interventi multidisciplinari
• violenza
• caregivers
• disabilità al femminile

Il ruolo che i caregivers familiari sono chiamati a svolgere nella nostra società è fondamentale. La cura e l’assistenza erogata da queste figure spesso si sostituisce alla precarietà dei servizi pubblici offerti che non riescono a fornire risposte adeguate ai richiedenti visto l’aumento della speranza di vita e il conseguente invecchiamento della popolazione. È in aumento anche la popolazione disabile che spesso è vittima di discriminazione, ma ancora più discriminata è la popolazione femminile disabile. Colui che “dà cura” è coinvolto attivamente nella relazione con il proprio caro manifestante una limitazione fisica o cognitiva: tale circostanza è duratura e protratta per lunghi lassi di tempo. È possibile che dalla suddetta relazione si generi malessere e atteggiamenti lesivi nei confronti della persona disabile. Il disagio che può scaturire all’interno delle famiglie si manifesta con comportamenti violenti che se attuati nei confronti di donne disabili, rendono ancora più complesse le richieste di aiuto, in particolare se avvengono all’interno delle mura domestiche per mano di chi dovrebbe erogare cura e assistenza. I Centri Antiviolenza, se già svolgono un ruolo centrale nel supporto e aiuto alle donne, si stanno adoperando per poter fornire lo stesso servizio anche alle donne disabili che, oltre ad avere difficoltà motorie e cognitive, faticano a riconoscere la violenza e le diverse forme che questa può assumere. Per tale ragione, nell’elaborato si sono analizzate le Linee Guida emanate da MondoDonna Onlus e AIAS Bologna Onlus in grado di identificare le modalità più appropriate attraverso le quali fornire ascolto e presa in carico, oltre che aiuto e supporto, alle donne disabili vittime di violenza.