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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06092021-123226


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BUSTICCHI, LAURA
URN
etd-06092021-123226
Titolo
Il diritto all'oblio e il Regolamento generale sulla protezione dei dati
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Panizza, Saulle
Parole chiave
  • deindicizzazione
  • diritto di cronaca
  • motore di ricerca
  • oblio
  • privacy
  • social network
  • trattamento dati personali
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato ha come oggetto il diritto all’oblio. Esso è un diritto che, con il continuo e costante sviluppo tecnologico, si è imposto sempre di più come strumento di tutela a protezione degli utenti.
La prima parte della tesi riguarda l’evoluzione di tale diritto, il quale nasce e si sviluppa come declinazione di un diritto più ampio che è il diritto alla privacy. Viene trattato, altresì, il rapporto conflittuale, ma inevitabile, che il diritto all’oblio ha con il diritto di cronaca.
Il secondo capitolo si concentra sulla vicenda Google Spain, che ha dato vita alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 13 maggio 2014, causa C-131/12. L’analisi di tale sentenza non è tanto importante perché ha portato ad una nuova definizione di diritto all’oblio, ma è significativa da citare poiché ha riconosciuto il diritto di un soggetto a non essere, se vuole, più rintracciato sul web tramite la pratica di deindicizzazione, con le conseguenti ripercussioni che tale azione comporta in capo ai gestori dei motori di ricerca.
La terza ed ultima parte della tesi è dedicata all’entrata in scena del regolamento generale sulla protezione dei dati, il Regolamento UE 2016/679, nato con la finalità di consolidare la protezione dei dati personali dei cittadini europei e di armonizzare la normativa inerente il tema della privacy all’interno dell’Unione europea.
Nello specifico viene analizzato l’articolo 17 del Regolamento concernente proprio il diritto all’oblio o diritto alla cancellazione. La grande novità, che traspare dall’analisi di questo articolo, è l’assegnazione del ruolo di responsabile del trattamento dei dati personali al solo soggetto che ha immesso i dati nella rete. Il 24 settembre 2019 la Corte di Giustizia europea è tornata a parlare di diritto alla deindicizzazione, con riferimento alle limitazioni territoriali alle quali tale diritto deve sottostare.
Viene fatta una chiara distinzione tra i Paesi appartenenti all’Unione europea e i Paesi terzi. Paradossalmente, appena una settimana dopo questa sentenza, la Corte di Lussemburgo, il 3 ottobre 2019, ha sancito, con la sentenza C-18/18, che Facebook e tutte le altre piattaforme social debbano eliminare qualsiasi contenuto ritenuto illecito anche oltre i propri confini territoriali. Occorre osservare se, in futuro, verranno posti dei limiti territoriali anche ai social network o se, al contrario, si procederà ad una estensione dei confini territoriali per i gestori dei motori di ricerca che potranno, quindi, operare su scala globale.
Si giunge, infine, all’esigenza di consolidare la materia del diritto all’oblio per cercare di concedergli uno spazio autonomo rispetto al suo più grande contenitore che rimane il diritto alla riservatezza.
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