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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06092017-092236


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CINIERO, ANITA
URN
etd-06092017-092236
Titolo
Studio della contaminazione da Legionella nelle acque potabili delle strutture turistico-ricettive della provincia di Taranto
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Prof. Verani, Marco
tutor Dott. Aiello, Carlo
Parole chiave
  • strutture turistico-ricettive
  • linee guida
  • Legionella spp.
  • acque potabili
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2087
Riassunto
L’acqua è fonte primaria di vita, habitat di molte specie animali e vegetali, popolata inoltre da una grande quantità di microrganismi. A tutt’oggi le patologie associate all’acqua rappresentano una delle principali cause di morbosità e mortalità in tutto il mondo. Negli ultimi tempi, è stata posta una maggiore attenzione alle diverse problematiche correlate alla presenza di microrganismi patogeni nelle risorse idriche anche potabilizzate. Tra questi un’attenzione particolare è sempre più rivolta alla Legionella, un batterio Gram negativo aerobio non fermentante, colonizzatore di ambienti acquatici naturali e artificiali, il quale predilige i sistemi periferici che distribuiscono acqua calda: le principali fonti di contaminazione sono rappresentate da impianti di climatizzazione e reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici o appartamenti (soffioni delle docce, rubinetti), apparecchi sanitari, impianti di umidificazione e fontane. La malattia, della quale questo batterio è responsabile, è la legionellosi, una patologia che colpisce il sistema respiratorio, che prende il nome da un gruppo di veterani dell’esercito americano (American Legion) a Philadelphia, colpiti nel 1976 dalla prima epidemia di legionellosi che causò 34 decessi. Le strutture ricettive più a rischio di contaminazione risultano essere le strutture sanitarie, tra cui ospedali e case di riposo, per la presenza di soggetti più suscettibili a contrarre infezioni (anziani, individui immunocompromessi, etc) .Oltre a queste, ricordiamo anche le strutture comunitarie tra cui alberghi, palestre, centri benessere, scuole dove il rischio è incrementato soprattutto per il frequente ricambio degli utenti. È emerso, da alcuni studi effettuati in anni precedenti in alcune strutture della regione Puglia, che nonostante la diffusione di Legionella spp in ambito sanitario sia molto elevata, un fenomeno altrettanto importante è quello rappresentato dalle strutture comunitarie, in modo particolare dalle strutture turistiche. Infatti è risultato che circa il 25% dei casi comunitari di legionellosi si verifica nei viaggiatori, quindi gli alberghi rappresentano una delle principali fonti d'infezione, e pertanto devono essere sottoposti a continui controlli e analisi ambientali, al fine di limitare sempre di più i possibili casi di contaminazione. Il presente lavoro nasce a seguito dell’esperienza di tirocinio esterno, svolta presso i laboratori dell’ARPA PUGLIA (DAP di Taranto) la quale, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale, oltre ad eseguire delle indagini ogni qual volta si verifica un caso di legionellosi, svolge anche delle indagini di ricerca del batterio nell’ambito di monitoraggi preventivi. A tal proposito è stata effettuata l’analisi di una serie di campioni di acque potabili, pervenuti da alcune strutture turistico-ricettive della provincia di Taranto, nel periodo 20162017. Tale studio si pone come obiettivo quello di mettere in evidenza quanti degli impianti idrici, sottoposti a monitoraggio, risultino contaminati dal batterio Legionella ed a quale particolare sierogruppo i ceppi isolati appartengano. La procedura d’analisi, utilizzata per la ricerca di Legionella, fa riferimento alla Normativa ISO 11731:1998. Questa prevede: campionamento eseguito da personale esterno al laboratorio; concentrazione del campione mediante filtrazione su membrana di nylon o di esteri misti di cellulosa con porosità 0,22-0,45 μm; fase di decontaminazione in cui il campione viene suddiviso in 3 aliquote sottoposte ad un trattamento con tampone acido, ad un trattamento termico ed all’analisi del tal quale rispettivamente; la semina per spatolamento su GVPC, un terreno di coltura selettivo per Legionella, e successivamente incubazione in condizioni di microaerofilia a 36°C±1, per circa 4-5 giorni. Trascorso tale periodo, se le colonie si presentano di colore bianco-grigio, leggermente convesse e con i bordi a vetro smerigliato, allora si procede con l’esecuzione dei test di conferma, che consistono in una semina per strisciamento di tali colonie isolate su due terreni di coltura, di cui uno contenente L-cisteina e l’altro privo di L-cisteina. Infine in caso di risultati positivi, si procede alla sierotipizzazione, per identificare la specie di Legionella presente. Con tale procedura sono stati analizzati 170 campioni, provenienti da 23 strutture turistico-recettive della provincia di Taranto, relativi all’anno 2016-2017 , da cui è emersa una diffusa contaminazione degli impianti idrici da parte del batterio Legionella riconducibili soprattutto ai sierogruppi L. pneumophila sg 2-15 e L. pneumophila sg 1 . Pertanto tali strutture dovranno essere sottoposte ad opportuni processi di sanificazione e bonifica.
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