Tesi etd-06092016-174406 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BECCI, ANDREA
URN
etd-06092016-174406
Titolo
Il "verde" negli strumenti urbanistici: da limite al diritto di proprieta a bisogno essenziale per la collettivita
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dott.ssa Giomi, Valentina
Parole chiave
- Diritto urbanistico
- verde
- vincoli
Data inizio appello
18/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questa tesi viene operata una riflessione sul ruolo ricoperto dal "verde" in ambito urbanistico. Fin da subito viene messo in luce come la questione relativa agli spazi da destinare a verde, fino sostanzialmente al nuovo millennio, sia stata affrontata inserendola nella più ampia questione concernente i vincoli urbanistici. In sostanza la destinazione di aree a verde era considerata solo con riferimento alla sua attitudine a limitare il libero sfruttamento edificatorio dei terreni in proprietà dei privati. Sulla base di questa premessa, viene innanzi tutto analizzata l'evoluzione della giurisprudenza costituzionale in materia di vincoli urbanistici, e gli approdi da essa raggiunti, a partire dalla sentenza n. 6 del 1966, fino ad arrivare alla sentenza n. 179 del 1999; successivamente si dà conto dell'applicazione, da parte dei giudici amministrativi ed ordinari, dei principi enucleati dal giudice costituzionale, con riferimento alle diverse tipologie di verde presenti con più frequenza negli strumenti urbanistici. In particolare vengono analizzate le categorie del verde privato e del verde pubblico e verde pubblico attrezzato, per quanto riguarda il verde urbano; per allargare l'analisi all'ambito periurbano viene trattata anche la categoria del verde agricolo. Di queste diverse tipologie di verde, si dà conto innanzitutto del loro inquadramento nell'ambito dei vincoli conformativi od espropriativi e inoltre si analizzano alcune problematiche poste di frequente al vaglio della giurisprudenza. In seguito si evidenzia la progressiva presa di coscienza dell'importanza degli spazi verdi che, a partire da alcune pronunce di inizio secolo, da limitazione al diritto di proprietà iniziano ad essere considerati come bisogni primari delle comunità che di tali spazi fruiscono. Si dà conto di come anche il legislatore si sia conformato a questa nuova considerazione del verde attraverso la legge 10 del 2013, la quale ha il pregio di aver portato all'attenzione di tutti il tema dell'importanza del verde e di aver portato ad un nuovo livello le misure di salvaguardia ad esso relative. Proprio al fine di garantire una migliore gestione e salvaguardia del verde, i Comuni italiani hanno cominciato a dotarsi di appositi strumenti relativi al proprio patrimonio arboreo ed arbustivo; si fa riferimento ai piani del verde ed ai regolamenti del verde di cui in questo lavoro vengono tracciati i connotati fondamentali ed alcune problematiche ad essi relativi. Nelle more della stesura di questa tesi è stato approvato il Regolamento del Verde della Spezia, Comune nel quale risiedo; ho approfittato di questa circostanza per inserire in quest'opera un'appendice ad esso dedicata. Nel capitolo conclusivo, si volge lo sguardo al futuro, evidenziando come la legge 10 del 2013 rappresenti più un punto di partenza che un punto di arrivo e di come per il raggiungimento dei fini che essa si propone sia necessaria l'azione coordinata dello Stato e degli Enti territoriali presenti sul territorio. Non si è potuto inoltre fare a meno di menzionare gli interventi provenienti dalle istituzioni comunitarie, i quali sottolineano l'importanza delle cosiddette infrastrutture verdi nell'ambito delle strategie di sviluppo territoriale europee e l'opportunità che le previsioni circa la loro realizzazione siano inserite all'interno degli strumenti urbanistici approvati dagli enti territoriali.
File
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Il_verde...ivita.pdf | 1.24 Mb |
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