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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06092016-121142


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GRAZIANO, MARIA RITA
URN
etd-06092016-121142
Titolo
Studi sul quinto libro del Bellum Civile. Innovazione ovidiana e 'tradizione' virgiliana nell'epica di Lucano.
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/04
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof.ssa Pierini, Rita
Parole chiave
  • arte allusiva
  • Bellum Civile
  • elegia
  • elegy
  • Eneide
  • epic poem
  • epica latina
  • intertestualità
  • intertextuality
  • letteratura latina
  • Lucan
  • Lucano
  • memoria poetica
  • Metamorfosi
  • Metamorphoses
  • Ovidio
  • Pharsalia
  • poema epico
  • poesia latina
  • Virgilio
Data inizio appello
29/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Scopo della ricerca è quello di fornire un saggio di commento ai tre episo­di più caratterizzanti del quinto libro del Bellum civile di Lucano. Queste tre am­pie sezioni narrative si rivelano interessanti e utili per comprendere la tecnica nar­rativa e compositiva del poeta, e soprattutto la scelta dei suoi model­li. In questi brani, infatti, oltre alla presenza del modello principale rappresen­tato dall’Eneide, si può notare una rilevante intertestualità con la poesia ovidia­na, in particolare con le Metamorfosi. Questo rapporto interte­stuale si arricchisce di ulteriori influenze provenienti dal teatro di Seneca, dall’elegia au­gustea e dalla poesia greca, partendo da Omero fino alla poesia ellenistica, che testimoniano la vasta doctrina acquisita dal poeta nella sua breve esistenza.
Nei tre episodi, estranei alle scene di lotte, vengono sviluppati e stravol­ti i motivi più noti dell’epos tradizionale: la con­sultazione di una fonte profeti­ca è de­scritta nel primo episodio, quando il governatore Appio Claudio Pulcro incontra la Pizia Femonoe presso l’oracolo di Delfi, costringendola a vaticinare (5.64-236).
Il notturno del protagonista, reso insonne dalle curae, e l’abbattersi del­la tempesta sulla sua imbarcazione, sono sviluppati nel secondo episodio, dove Ce­sare tenta una traversata dell’Adriatico dall’Epiro a Brindisi a bordo della piccola imbarcazione del povero barcaiolo Amiclate (5.476-677).
Nel terzo episodio Lucano descrive il topico e drammatico commiato tra il condottiero pronto alla guerra, Pompeo, e la sua amata moglie, Cornelia, esempio perfetto della eroina relicta (5.722-815).
Il modello ovidiano serve a Lucano per esaltare determinati aspetti degli episodi: nella narrazione del mito di Delfi e nella caratterizzazione della Pizia fu­rente; nella descrizione alessandrina di gesti quotidiani e oggetti di poco va­lore, e nella descrizione iperbolica della tempesta; nella necessità di dare voce a senti­menti che il registro linguistico del genere epico da solo non avrebbe po­tuto espri­mere con la stessa intensità.
Un altro importante scopo della mia ricerca è stato quello di fornire un’ap­profondita analisi di ogni aspetto più caratterizzante; e per questo motivo la mia tesi si è andata sviluppando come una sorta di commentarium perpe­tuum, pren­dendo in esame di volta in volta i più svariati aspetti filologici, lette­rari, storici, fi­losofici, religiosi e culturali.

Abstract

The aim of this thesis is to give a commentary on three peculiar episodes of the fifth book of Lucan’s Bellum civile. These three wide narrative sections are in­teresting to understand the narrative and stylistic techniques, and also to in­vestigate the presence and the influence of more than one model into the poem. In fact, in addi­tion to the Aeneid – that is the first well known model –, it is pos­sible to notice a significant intertextuality with Ovidian poetry, and in particu­lar with the Meta­morphoses.
I have analysed the interaction between Lucan and Ovid in peculiar thematics, in several descriptive and narrative sections; and I have also con­sidered the influence of Seneca’s tragedy, Augustan elegy and Greek poetry, from Homer to Hellenistic production: this is an important proof of the exten­ded doctrina reached by Lucan during his very short life.
In the three episodes – all extraneous from battle scenes – Lucan develops and perverts several topic themes of traditional epic poetry: in the first episode (5.64-236) he describes the consultation of a prophetic figure, when the governor Appius Claudius Pulcher urges the Pythia Phaemon to prophesy.
In the second episode (5.476-677) the poet develops the nocturne of the protagonist, restless because of his curae – his worries –, and the description of the violent storm, that makes difficult the navigation: here Caesar tries to cross the Adriatic sea in vain, because a furious storm interrupts the sailing of Amyclas, the poor boatman obliged to ship Caesar from Epirus to Brundisium.
In the third episode (5.722-815) Lucan describes the topic and dramatic farewell between the military leader ready to the war, Pompey, and his beloved wife, Cornelia, a perfect example of the relicta heroine.
The Ovidian model is important for Lucan in order to intensify specific de­scriptive and conceptual points of the episodes: from the narration of Delphic myth to the characterization of the frenzy Pythia; for the Alexandrine description of daily life and humble items, and the hyperbolic description of the storm, as well as to give voice to emotions that the epic register could not have express with the same pathos.
Another important goal of my research has been the deep analysis of every aspect about these three episodes, and for this reason my dissertation has became a sort of commentarium perpetuum, where I have discussed peculiar themes re­garding philological, literary, historical, philosophical, as well as reli­gious and cultural subjects.