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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06092014-173322


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
DOLFI, LORENZO
URN
etd-06092014-173322
Titolo
La diagnosi nel trauma distorsivo di caviglia: ecografia e risonanza magnetica a confronto
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Lisanti, Michele
Parole chiave
  • risonanza magnetica
  • ecografia
  • distorsione
  • caviglia
Data inizio appello
02/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Fra i vari segmenti dell’arto inferiore, sicuramente la caviglia è quella che ha la più alta incidenza di traumi. Le categorie più colpite sono gli sportivi (sciatori, calciatori, rugbisti, giocatori basket, etc), mentre più bassa è la percentuale delle distorsioni di tale sito anatomico in età pediatrica.
Dalla nostra casistica appare che il sesso, maggiormente interessato è quello maschile , anche se a parità di attività svolta il sesso maggiormente interessato è quello femminile e l’età maggiormente coinvolta è quella dai 17 ai 45 anni, quasi sicuramente per le attività praticate.
Attualmente, quasi tutti gli autori concordano nell’affermare che il trattamento iniziale delle distorsione della caviglia sia rappresentato dalla PRICE therapy (Protection, rest, ice, Compression, Elevation) ed inoltre necessita di immobilizzazione o carico differenziato per un periodo più o meno breve che dipende dal grado di lesione ligamentosa presente e di una corretta rieducazione funzionale post traumatica.
Negli ultimi anni, in alternativa al semplice gesso di Parigi utilizzato per l’immobilizzazione dell'articolazione tibio-tarsica, sono presenti sul mercato altri tipologie di immobilizzatori di caviglia ( soft-cast, bendaggi funzionali, tutori, cavigliere, etc.) i quali non cambiano la diagnosi , ma possono coadiuvare i tempi di recupero per un precoce ritorno alle attività precedentemente svolte.
Il ruolo fondamentale resta la corretta diagnosi e nella precocità con cui essa viene individuata, in modo da somministrare il prima possibile la terapia adeguata.
All’ingresso del Paziente un bravo ortpedico può già sospettare con l’esecuzione di un corretto esame clinico una distorsione di una certa gravità, ma ad oggi l’utilizzo di metodiche di imaging specifiche e sensibili sono estremamente utili, per non dire fondamentali nell’individuare le lesioni presenti ed instaurare da subito il corretto trattamento, ecco perché sempre in misura maggiore e sempre più precocemente vengono eseguite pratiche diagnostiche come ecografia e risonanza magnetica.
Tutti i pazienti sono stati seguiti e valutati clinicamente e secondo schede di valutazione internazionali , sono stati inoltre sottoposti ad esame ecografico ed RM in fase acuta, entro 3 giorni dal trauma(T0) e dopo 21 giorni ( T1), tempo considerato ottimale per una valutazione clinica di controllo.
I risultati così ottenuti sono stati oggetto di valutazione statistica.
Da questi dati si può affermare che queste metodiche diagnostiche per quanto non paragonabili, poiché l’esame ultrasonografico della caviglia in acuto presenta caratteristiche diverse ed altrettanto valide, rispetto all'esame RM, per porre una corretta e precoce diagnosi delle lesioni legamentose ed eseguire cosi un corretto trattamento. Tuttavia, se prendiamo in considerazione il fatto che attualmente non sia possibile eseguire esami approfonditi a tutti i pazienti con distorsione di caviglia, per costi eccessivi e per mancanza di risorse, dobbiamo riuscire a trattare in maniera corretta senza eseguire over-treatment o dare poca importanza ad un trauma talvolta considerato “banale” solo perché frequente. La valutazione con ultrasuoni può essere paragonata all’utilizzo di stetoscopio e la rm un telescopio per un ortopedico.
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