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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06082022-111914


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TOSI, LINDA
URN
etd-06082022-111914
Titolo
La tutela della forma del prodotto e le sue tendenze evolutive
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Kutufà, Ilaria
Parole chiave
  • Tutela
  • Forma
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Nel mercato attuale la forma del prodotto sta assumendo un ruolo sempre più centrale come strumento idoneo a catturare l'attenzione dei consumatori, essendo la forma il primo elemento con cui questi ultimi entrano in contatto. Tutto ciò ha comportato un notevole aumento degli investimenti da parte degli imprenditori nella ricerca di forme estetiche accattivanti.
Il presente elaborato si propone, quindi, di individuare i vari istituti predisposti per la tutela della forma del prodotto e la loro evoluzione.
In particolare, la prima disciplina presa in considerazione è stata quella prevista per la tutela del marchio, partendo da un inquadramento generale della normativa per arrivare nello specifico al marchio di forma e la sua attuale evoluzione.
Si è poi passati ad analizzare la disciplina in materia di concorrenza sleale, con un doveroso riferimento al fenomeno emergente del look alike.
L'estetica del prodotto è inoltre tutelabile ricorrendo alla disciplina brevettuale, fortemente modificata dalla direttiva 98/71/CE ed infine, vi è la possibilità, laddove vi siano i presupposti, di ricorrere ad una tutela autorale. La suddetta tutela autorale pone non pochi problemi legati, principalmente, alla valutazione del requisito del c.d. valore artistico, ecco che si è cercato di delinearne i tratti principali con l'aiuto delle sentenze emesse in materia ed in particolare alla recente sentenza del tribunale di Milano avente ad oggetto le note calzature Moon Boot.
Nella parte conclusiva della trattazione è stato affrontato il tema della tutela della forma dei prodotti alimentari, cercando di capire quale degli istituti sopra ricordati si presti meglio alla tutela del c.d. food design, con riferimento in prospettiva comparatistica all'esperienza statunitense.
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