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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06082021-222346


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCATELLI, DANIELA
URN
etd-06082021-222346
Titolo
Donne tra sogni e inquietudini. Utopie e universi distopici nella produzione culturale dai movimenti femministi alle riletture transmediali di The Handmaid's Tale di Margaret Atwood
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Banti, Alberto Mario
relatore Prof. Iacono, Alfonso Maurizio
Parole chiave
  • Atwood
  • distopia
  • donne
  • fantascienza
  • femminile
  • utopia
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2091
Riassunto
Il testo si propone di indagare il passaggio da una concezione utopica di futuro, fondata sulla creazione di architetture sociali orientate alla perfezione e al benessere collettivo, a quella in cui si immaginano universi che mettono in scena la degenerazione della società sotto forma di anti-utopia.
Analizzando la trasformazione quasi fisiologica da una visione positiva carica di speranze ad una negativa e allucinata che conduce all’incubo, ci si scontra con il progresso, la complessità del presente e con gli spettri della contemporaneità da cui emerge il legame tra società e scienza, tra distopia e fantascienza. Sebbene l'utopia per sua natura sia una e indivisibile, tanti tipi di utopia hanno funzionato come motori della storia: una di queste è stata alla base dei movimenti per i diritti delle donne che hanno raggiunto il loro apice negli anni 60 e 70 del secolo scorso. Il genere della fantascienza, costellato da figure femminili determinanti sia per quanto riguarda la produzione letteraria che quella cinematografica, sembra instaurare un rapporto privilegiato con le tematiche femministe.
Si procede pertanto con un excursus che va dai classici della letteratura, ai prodotti cinematografici di culto per individuare un filo conduttore che colleghi tra loro le più famose eroine, volti e caratteri che interpretano sogni, speranze, evoluzioni e involuzioni, attraverso il processo storico di affermazione dei diritti delle donne nella società occidentale. Si analizza il passaggio da quella che potremmo definire un’utopia femminista alla distorsione della stessa in chiave distopica.
Nella parte centrale dell’elaborato, mediante l’analisi del romanzo di Margaret Atwood, The Handmaid’s Tale, pubblicato nel 1985, e delle sue riscritture successive che vanno dal teatro al cinema (in particolare con il film di Volker Schlöndorff del 1990), dal fumetto alla serie TV di successo uscita nel 2017 con etichetta HULU-MGM, si attraversano i decenni e gli eventi che a partire dai movimenti femministi e di contestazione degli anni 60 e 70, ci conducono fino ai nostri giorni. L’indagine riflette quindi su come le tematiche affrontate, in questo caso descrivendo una società deviata e profondamente ingiusta soprattutto per le donne, vadano ad impattare, a seconda del procedere storico, sull’immaginario collettivo, sulla ricezione del pubblico dei lettori prima e degli spettatori poi. Si utilizza l’opera e le sue riscritture in forma cinematografica e audiovisiva come strumento per misurare la predisposizione da parte del pubblico ad accogliere tematiche legate ai diritti civili e alla condizione femminile cercando di scorgere il rapporto tra la società e la politica, la comunicazione, l’informazione e la cultura.
Lo studio si conclude con il tentativo di rispondere ad alcune questioni emerse durante la trattazione. Ci si chiede ad esempio quale sia lo scopo del genere distopico come format nel mondo contemporaneo occidentale e se abbia la funzione di smuovere le coscienze di fronte a determinate tematiche di interesse collettivo. Ci si chiede infine se il successo del genere esploso negli ultimi anni, sarà in grado di resistere anche alla crisi globale che il mondo sta attraversando e che ha reso la realtà più simile ad un racconto distopico di quanto ci si potesse immaginare.
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