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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06082017-112840


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TONINELLI, FRANCESCA
URN
etd-06082017-112840
Titolo
Valutazione dei benefici del Nordic Walking sulla funzionalità motoria e sulla qualità di vita in un campione di individui affetti da Malattia di Parkinson
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • levodopa
  • livorno
  • Nordic Walking
  • Parkinson
Data inizio appello
12/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2087
Riassunto
La malattia di Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa (subito dopo l’alzheimer) più diffusa in tutto il mondo in cui i tre segni cardinali di sono il tremore, la rigidità e la bradicinesia che col tempo causano disabilità e conseguente riduzione della qualità della vita.
Il tasso di incidenza della malattia aumenta notevolmente con l’età e l’esordio solitamente si verifica intorno ai 60 anni.
La terapia farmacologica sintomatologica sviluppa col tempo una riduzione della propria efficacia e allo stesso tempo l’aumento della dose e/o della frequenza d’assunzione farmacologica è causa d’insorgenza di molti effetti collaterali.
Assieme alla terapia farmacologica sintomatologica, molti studi affermano l’importanza della terapia non farmacologica caratterizzata dallo svolgere attività fisica.
Una disciplina che si rivela ottimale per i soggetti con malattia di Parkinson è il Nordic Walking che integra alla normale deambulazione l’utilizzo funzionale di un paio di bastoncini che svolgono in generale la funzione di spinta, di sviluppo della forza e della resistenza, di migliorare la postura ma in questi soggetti hanno anche un ruolo di sicurezza, di coordinazione, d’equilibrio, di prevenzione per le cadute, di ritmo e di cues (stimolo esterno) che negli ultimi anni si è rivelato un concetto fondamentale per questa patologia in quanto andrebbe a fornire un ritmo esterno in grado di compensare la mancata o deficitaria produzione di segnali interni da parte dei gangli della base interessati dal processo degenerativo della patologia.
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