logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06082016-233805


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SINAJ, BOIKEN
URN
etd-06082016-233805
Titolo
Lo spazio greco-turco e il fattore occidentale.Dalla guerra fredda ad oggi.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Vernassa, Maurizio
Parole chiave
  • mediterraneo
  • Unione Europea
  • convivenza
  • conflitto
  • confini
  • diritti umani
Data inizio appello
28/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
“Turchia e Grecia: due paesi e due popoli con storie intramontabili e futuri incerti”. Con questa ricerca scientifica ho voluto approfondire le mie conoscenze riguardo agli interessi reali che uniscono e dividono i due Stati-nazione sulle sponde dell'Egeo. L’analisi è focalizzata sui rapporti intercorsi fra Atene e Ankara dalla Guerra Fredda ai giorni nostri, con particolare riguardo alla complessa questione cipriota. L'isola del Mediterraneo orientale, infatti, ha svolto un ruolo fondamentale per la convivenza tra i due paesi che hanno avuto ricorrenti momenti di forte incomprensione negli ultimi decenni. Attualmente Nicosia è all’origine del congelamento dell’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Se per la Grecia, la questione cipriota ha costituito la base del veto all’adesione turca, generando ulteriori polemiche, per Ankara Cipro ha creato problemi sia in politica estera che interna. Fino a quando la Turchia perseguirà l’entrata nell’UE, non potrà non riconoscere ufficialmente uno dei paesi, la Repubblica di Cipro, membri dell'Unione. Negli oltre quarant’anni di divisione, le due parti dell’isola hanno intrapreso percorsi nettamente distinti. Mentre l’autoproclamata Repubblica di Cipro Nord è diventata di fatto una provincia turca arretrata dal punto di vista dello sviluppo economico, la Repubblica di Cipro (quella greca) si è trasformata in una destinazione turistica Mediterranea molto ambita e in un’area di attrazione di investimenti stranieri. Dopo il fallimento del Piano Annan nel 2004, a seguito dell'esito negativo del referendum sulla riunificazione fra la popolazione greco-cipriota, le speranze di una soluzione definitiva del problema sono state deluse. Tuttavia la necessità di risolvere la faccenda è diventata impellente specie per la Turchia e le sue ambizioni in materia di politica estera. Se le Nazioni Unite sono da quasi mezzo secolo impegnate sul territorio alla ricerca di tentativi per giungere ad un accordo, l’UE ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato, nonostante la controversia abbia coinvolto due stati membri dell’Unione e uno che ambisce ad entrarvi. Il ruolo di Bruxelles si è, però, recentemente trasformato e oggi l’isola sembra aver riavviato i negoziati che dovrebbero portare ad una storica decisione entro quest’anno. Questo processo influisce in maniera notevole nella scacchiera regionale a seguito della crisi dei migranti e del declino del sogno europeo. I dialoghi tra i due fronti per tentare di riunificare una volta per tutte l’isola sono ripresi e ad aprire uno spiraglio nella questione è stato il problema dei migranti. Infatti in cambio di negoziati più incisivi per una soluzione della disputa cipriota, Bruxelles a marzo 2016 ha siglato con Ankara un accordo relativo all’intrattenimento sul suolo turco dei migranti, a fronte di alcune concessioni quali sei miliardi di euro, l’abolizione del visto per i cittadini turchi e l’accelerazione del processo di adesione all’UE. Questa mossa non ha fatto altro che confermare la debolezza dell’Unione Europea e rafforzare il ruolo di Ankara non sono nella regione mediorientale ma anche in quello europeo e internazionale.
File