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In Occidente si pensa spesso al fumetto come a un mezzo di comunicazione circoscritto a tre grandi macroaree identificabili a grandi linee come Europa, Stati Uniti e Giappone. In realtà, a partire dalla seconda metà del XX secolo l'arte di comunicare attraverso immagini è riuscita ad affermarsi anche in un territorio storicamente ostile all'arte iconica come il mondo arabo e islamico. Lo ha fatto nei modi più diversi, dalle strip pubblicate sui quotidiani fino alle vignette di denuncia che oggi popolano blog e social network.
Questo studio, partendo dalla genesi del fumetto arabo e affrontando i problemi relativi alla rappresentazione figurativa e alla definizione stessa di ciò che può essere definito fumetto, segue l'evoluzione del mezzo con un occhio sempre rivolto alla situazione storica, politica e sociale dei paesi nei quali, di volta in volta, essa si sviluppa. Dai fumetti di tipo pedagogico a quelli di celebrazione di un leader, passando l'avvento delle pubblicazioni occidentali, fino ad arrivare alle vignette di contestazione e alle autobiografie dei giorni nostri, si noterà come le pubblicazioni siano fortemente influenzate dal quadro politico vigente e del ruolo fondamentale giocato dal linguaggio utilizzato.
Partendo dalle prime storie a fumetti del mondo arabo e arrivando ai fatti di Charlie Hebdo, seguiremo così la nascita, l'evoluzione e l'impatto sociale di un mezzo di comunicazione prettamente occidentale all'interno della società islamica e il ruolo che esso sta giocando nella sempre più difficile situazione internazionale che contrappone Islam e Occidente.