logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06072022-140958


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MACCHI, LUCA
URN
etd-06072022-140958
Titolo
L'alimentazione nell'eta' evolutiva e la sua influenza sulla salute futura. Dieta Vegana e Dieta Mediterranea a confronto.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Piano, Ilaria
Parole chiave
  • dieta mediterranea
  • dieta vegana
  • piattoveg
  • piramide alimentare
  • prima infanzia
  • seconda infanzia
  • svezzamento
  • terza infanzia
Data inizio appello
13/07/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto:
Il periodo dell’infanzia si può dividere in quattro fasi: il periodo neonatale, che va dalla nascita al ventottesimo giorno di vita, la prima infanzia ovvero i primi due anni, la seconda infanzia che va dal terzo al quinto anno di vita e la terza infanzia che inizia a sei anni fino allo sviluppo puberale (9-12 anni); dopo inizia il periodo dell’adolescenza, che porta il bambino ad essere un giovane adulto. In tutto questo periodo è fondamentale che il bambino o ragazzo abbia delle abitudini alimentari corrette le quali, insieme a uno stile di vita salutare, lo porteranno ad avere e mantenere un buono stato di salute nel breve ma anche nel lungo periodo. Per essere definita sana, l’alimentazione deve essere varia ed equilibrata e deve garantire il corretto intake calorico e di nutrienti in modo da soddisfare i fabbisogni della persona, tenendo conto che variano nelle varie fasce di età e che sono quindi maggiori nelle fasi di crescita e sviluppo di un bambino e adolescente rispetto ad un adulto. Durante l’infanzia il bambino assimila i vari comportamenti ed abitudini portandoseli poi nell’età adulta, quindi è importante che segua alcune abitudini alimentari fin dai primi anni di vita e che non inizi a seguirne di errate, altrimenti sarà difficile cambiarle e abbandonarle in età adolescenziale o adulta.
Per quanto riguarda queste abitudini e gli apporti nutrizionali, fino a primi cinque-sei mesi non ci sono grandi difficoltà da parte dei genitori perché il bambino ha come unico alimento il latte (materno o artificiale). Dopo questi mesi inizia la fase dello svezzamento, che è molto importante perché serve per incrementare l’intake calorico e di nutrienti del latte con l’aggiunta di altri alimenti, ai quali il bambino si dovrà abituare dal punto di vista del sapore, gusto e consistenza. I genitori iniziano quindi a organizzare lo svezzamento, scegliendo come svolgerlo e con quali alimenti; tranne alcuni cibi che sono fortemente sconsigliati nel primo anno di età (miele, zuccheri aggiunti, sale, insaccati e latte vaccino) il bambino può iniziare ad assumere i vari tipi di alimenti, dalle verdure ai cereali, ai formaggi, al pesce, agli oli da condimento e alle carni bianche seguendo quindi una dieta onnivora, ma ormai una percentuale sempre più grande di popolazione ha scelto di sposare la causa vegana o vegetariana, e di conseguenza queste famiglie vegane vorrebbero crescere anche il loro figlio con queste abitudini alimentari.
Anche se potrebbe essere vista come una scelta sbagliata e dannosa per il bambino, in quanto escludere gli alimenti di origine animale può portare a carenze, è stato visto da alcuni studi come in realtà seguire una dieta vegana fin dalla prima infanzia è possibile e non porta a difficoltà nella crescita e sviluppo: questo però è possibile affermarlo solo nel caso in cui si segue una dieta vegetale varia e bilanciata e se si assumono integratori corretti, sotto consiglio medico. Sono a disposizione delle famiglie molti strumenti per organizzare con successo uno svezzamento vegano, e per mantenere poi questo tipo di dieta in futuro durante le fasi di crescita del proprio figlio, fornendo i giusti consigli dal punto di vista delle dosi, frequenze, fabbisogni del bambino e anche su eventuali cibi vegetali sostitutivi di quelli animali. Seguendo questa dieta fin dalla prima infanzia, a livello salutistico si avranno dei benefici in termini di mantenimento di un corretto peso corporeo ma anche in ottica di prevenzione delle malattie cronico-degenerative, quindi sia dal punto di vista etico che del benessere psico-fisico ci possono essere effetti positivi sia per il bambino che per i genitori, che non andranno contro i propri ideali. Il lato negativo può essere legato al fatto di sviluppare carenze di alcuni nutrienti, come proteine, calcio, ferro, zinco, acidi grassi omega-3, vitamine D e B12 a causa dell’assenza di fonti animali dirette e indirette; si devono quindi assumere appositi integratori. Inoltre si può trovare un’altra difficoltà se si considera la sfera sociale, in quanto il bambino o ragazzo potrà sentirsi diverso dai suoi coetanei perchè molto probabilmente sarà uno dei pochi a non poter mangiare liberamente durante particolari eventi come feste e pasti sociali. Questo può essere uno scoglio difficile soprattutto in una fase particolare come l’adolescenza, dove è molto importante sentirsi al pari degli altri ragazzi ed emulare i comportamenti del gruppo. Valutando correttamente i risvolti positivi e quelli negativi di iniziare lo svezzamento in modo vegano e di far seguire una dieta esclusivamente vegetale al bambino, le famiglie dovranno decidere se mantenere la propria ideologia e stile di vita anche nei confronti del figlio o se svezzarlo e crescerlo con una dieta onnivora, per poi lasciare a lui la scelta di quale stile di vita intraprendere.
Se si vuole iniziare uno svezzamento in modo tradizionale, cioè con una dieta onnivora, chiaramente le difficoltà sono minori, la scelta è più ampia e il bambino anche negli anni futuri avrà meno problemi nelle mense scolastiche o negli eventi con altri coetanei. Dal punto di vista nutrizionale però bisogna comunque fare attenzione, in quanto tutti i bambini necessitano di un’integrazione di omega-3 e vitamina D, e inoltre si devono seguire le indicazioni fornite da strumenti come i LARN e la piramide alimentare per evitare carenze o surplus calorici e di nutrienti. Quando si assumono tramite la dieta anche prodotti di origine animale, bisogna fare attenzione soprattutto ai grassi saturi e colesterolo, ma anche alla quantità di sale presente naturalmente o aggiunto nel processo tecnologico. Uno degli alimenti più pericolosi in termini di impatto sulla salute è la carne rossa e lavorata, che è uno dei principali fattori di rischio per insorgenza di malattie cronico-degenerative. Negli ultimi decenni si è verificato un aumento del suo consumo, insieme a quello di grassi saturi e grassi trans, degli zuccheri semplici e dei cereali raffinati, contrapposto a una riduzione dell’assunzione di frutta e verdura e dei cereali di tipo integrale: questo porta a degli effetti negativi sulla salute, in termini di incidenza di malattie cronico-degenerative e di un aumento del peso corporeo che può tradursi poi in sovrappeso e obesità. In caso di dieta onnivora quindi è fortemente consigliato seguire le abitudini alimentari dei popoli del bacino mediterraneo fino a circa metà del secolo scorso, che nell’insieme sono state unite sotto il termine di “Dieta Mediterranea” e che tuttora è vista come la più sana ed equilibrata tra le diete. Queste abitudini sono state perse nel corso dei decenni e attualmente le diete di questa zona mediterranea assomigliano più a una West Diet, ovvero alla dieta tipica del mondo occidentale (su tutti gli USA).
Quindi seguire una dieta vegana o onnivora non vuol dire automaticamente seguire una dieta sana o sbagliata, in entrambi i casi ci sono sfumature e aspetti positivi/negativi da tenere conto e osservare per fare in modo di non avere carenze o eccessi. Per quanto riguarda la dieta del bambino possiamo dire la stessa cosa, nel senso che svezzarlo in modo vegano può creare delle difficoltà in più ma tramite appositi consigli degli esperti si possono superare senza portare a problemi per il bambino. Svezzarlo in modo onnivoro invece porta a meno difficoltà dal punto di vista di carenze e organizzazione per le famiglie, ma bisogna fare attenzione a fornire gli alimenti di origine animali secondo le indicazioni della dieta mediterranea tradizionale e non della west diet, altrimenti avremo effetti negativi sia nel breve periodo (obesità e sovrappeso) che nel lungo periodo (sindrome metabolica, tumori, eventi cardio-vascolari e altre malattie cronico-degenerative).
In entrambi i casi è consigliato quindi affidarsi a persone competenti e seguire le loro indicazioni, per fare in modo che sia i genitori che il bambino siano soddisfatti in termini di princìpi etici, fabbisogni e rapporti di socialità con i coetanei, anche se questo può voler dire trovare un punto di incontro tra uno stile di vita e l’altro.
File