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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06072017-161222


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
NUZZO, EDI
URN
etd-06072017-161222
Titolo
IL LUNGO PERCORSO CHE HA PORTATO ALL'ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Lolli, Ilaria
Parole chiave
  • ministero
  • ambiente
Data inizio appello
14/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La “trasversalità” dell’interesse all’ambiente, la sua caratteristica d’incidere su una pluralità di altri interessi ha posto un problema di carattere scientifico-dogmatico: esiste l’ambiente come oggetto definito, delimitato, individuabile separatamente dagli altri? L’ambiente è una materia? È un quid suscettibile di formare oggetto di diritti? Oppure è una mera sintesi verbale con la quale si indica un complesso di cose tra loro differenti?
I dubbi e le incertezze che hanno caratterizzato la discussione in tema ambientale hanno avuto fin da subito un immediato riscontro sul piano dell’organizzazione amministrativa. In effetti, la legge n. 349 istitutiva del Ministero dell’Ambiente, come vedremo, porterà con sè il segno di tutte queste incertezze.
Fino all’istituzione del Ministero dell’Ambiente, infatti, le funzioni che potevano avere incidenza in materia ambientale erano suddivise, a livello centrale, tra numerose amministrazioni.Con l’istituzione del Ministero dell’ambiente si è cercato di risolvere il problema connesso alla frammentazione delle competenze, accorpando in un’unica struttura amministrativa statale gran parte delle competenze in materia ambientale, nel tentativo di creare un centro strategico per l’individuazione delle politiche pubbliche di protezione.
Rimanevano però escluse dall’ambito operativo del neo istituito Ministero alcune rilevanti competenze come quella in materia di rifiuti solidi, di aree protette, di inquinamento idrico e, in parte, di inquinamento atmosferico e acustico, queste ultime esercitate di concerto con il Ministero della sanità, o con il Ministero dei trasporti nel caso di inquinamento prodotto dai veicoli.
In numerosi casi, infatti, era attribuita preferenza all’azione concertata tra più Ministeri , mentre erano attribuite al Ministero dell’ambiente competenze di carattere prettamente generale quali l’accreditamento delle associazioni ambientaliste, l’ampia divulgazione delle informazioni sullo stato dell’ambiente, la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute a danno dell’ambiente, i poteri di ordinanza, la proposta al Consiglio dei Ministri per la deliberazione della dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale, la valutazione d’impatto ambientale.
Compito del Ministero era inizialmente quello di assicurare, in un quadro organico, la promozione, la conservazione e il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e alla qualità della vita, nonché la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale e la difesa delle risorse naturali.
Tuttavia, nonostante le intenzioni contenute nelle prescrizioni legislative, il processo di unificazione funzionale posto in essere attraverso l’istituzione del nuovo Ministero non fu realizzato compiutamente. Infatti, inizialmente, gran parte delle competenze settoriali rimasero ad appannaggio degli originari organi ministeriali e il neo istituito Ministero dell’ambiente non riuscì mai a proporsi come reale centro di imputazione dell’interesse ambientale.
Solo con gli interventi legislativi degli anni Novanta del secolo scorso, in particolare
con il d.lgs. n. 300 del 1999 di attuazione della Legge n. 59 del 1997, si è assistito a un primo vero processo di riorganizzazione e di razionalizzazione dell’intero apparato amministrativo che ha interessato anche l’estensione delle competenze attribuite al Ministero dell’ambiente, dapprima rinominato Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e successivamente divenuto Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (legge n. 233 del 2006).Ci si chiede dunque se la struttura del Ministero è coerente con le sue funzioni.
Sul piano istituzionale, le scelte fatte negli ultimi anni, sembrano guardare più al passato che al futuro. A trentuno anni dalla sua nascita, il giovane Ministero, rischia di scomparire a causa della progressiva erosione delle risorse che garantiscono l’efficacia e l’efficienza del governo dell’ambiente.
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