Tesi etd-06072017-115314 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PINNA, SILVIA
URN
etd-06072017-115314
Titolo
I ritratti delle figlie de' Medici: promesse spose dalla metà del XV secolo alla metà del XVI.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Sicca, Cinzia Maria
Parole chiave
- famiglia de' Medici
- Firenze
- matrimonio.
- Rinascimento
- ritratto rinascimentale
- spose
- XV secolo
- XVI secolo
Data inizio appello
30/06/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/06/2087
Riassunto
Lo scopo della mia Tesi di laurea magistrale è quello di ripercorrere e riscoprire i costumi, le consuetudini socio-politiche, le mode e il continuo succedersi degli avvenimenti più importanti che hanno contraddistinto la vita delle figlie dei Medici, una delle più prestigiose e celebri famiglie del Rinascimento fiorentino dei secoli XV e XVI, attraverso un'attenta e profonda analisi storico-artistica e sociale dei loro ritratti nel corso dei secoli.
È in particolare in questo periodo che infatti, per la donna, appare una nuova opportunità: diventare soggetto e oggetto d'interesse di quadri meravigliosi, per sancire un matrimonio socialmente significativo per la famiglia e per l'intera città, per esser spediti a un pretendente lontano o per dare lustro alla casata e alle generazioni future. Il ritratto femminile dunque, con le sue gestualità, le sue ambientazioni e le sue simbologie, acquista nuovi significati e valori diventando il viecolo ideale per la propaganda politica e sociale di una famiglia altolocata.
Partendo da un attento studio sulle attribuzioni e identificazioni proposte da Karla Langedijk in The Portraits of the Medici 15th-18th centuries, si procederà inizialmente con l'analisi delle opere selezionate, verificate e incerte, delle protagoniste della ricerca, promesse spose di Piero il Gottoso, Bianca Pazzi e Nannina Rucellai, di Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Salviati e sua figlia Maria, Maddalena Cybo e Contessina Ridolfi, e di Cosimo I, Maria, Isabella Orsini e Lucrezia d'Este, introdotte da una essenziale ma completa biografia dell'interessata. Particolarmente utili per lo studio dei casi si sono rivelati i volumi di Gaetano Pieraccini, La stirpe de' Medici di Cafaggiolo, il volume di Gabrielle Langdon, Medici Women, Portraits of Power, Love and Betrayal, e il volume di Roberta Orsi Landini e Bruna Niccoli, Moda a Firenze 1540-1580: lo stile di Eleonora di Toledo e la sua influenza.
Nell'introduzione si rivolgerà l'attenzione sull'origine e sull'evoluzione del ritratto, a partire dal mito di Butade di Sicionio, mettendo a fuoco il suo ruolo evocativo e la sua volontà mimetica, ripresa a distanza di secoli nei primi anni del '400 in Italia, col rifiorire della nuova poetica ritrattistica. Si cercheranno dunque di proporre le diverse tipologie di "ritratto di stato" rinascimentale, prendendo ad esempio la figura di Cosimo I, dipinta dal Pontormo, dal Bronzino e scolpita dal Giambologna, tre degli artisti più esemplari nel contesto fiorentino di corte, che ritroveremo anche nelle successive analisi dei dipinti femminili. Una volta completata l'analisi, l'attenzione sarà rivolta al fornire una breve introduzione sociale sul ruolo della figura della donna nel Rinascimento fiorentino, sopratutto in relazione alle dinamiche matrimoniali nell'ottica delle alleanze fra importanti famiglie aristocratiche.
L'articolazione del testo argomentativo vedrà, nella parte iniziale del primo capitolo, una panoramica generale sul ritratto femminile nella Firenze del XV e XVI secolo, che in particolare si soffermerà a valutare i pregi e i limiti della tesi individualista, sostenuta da Burckhardt, e della tesi femminista, sostenuta da Kelly. Nella seconda parte dello stesso si proseguirà con l'analisi formale dei manufatti artistici relativi alle figlie di Piero il Fatuo e Lucrezia Tornabuoni, Bianca e Lucrezia, detta Nannina.
Nel secondo capitolo l'interesse della ricerca sarà rivolto alle opere artistiche aventi come soggetto le figlie di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, Lucrezia, Maddalena e Contessina mentre nel terzo capitolo sarà osservata e curata la produzione dell'immagine di Clarice, l'unica figlia di Piero di Lorenzo de' Medici e Alfonsina Orsini, e di Maria Salviati, figlia di Lucrezia de' Medici e Jacopo Salviati, unica eccezione alla regola, inserita per il suo ruolo cruciale all'interno della genealogia medicea e della storia del ritratto.
La tesi infine troverà la sua conclusione nel quarto capitolo, dedicato alle figlie promesse spose di Cosimo I ed Eleonora di Toledo, Maria, Isabella e Lucrezia, con un'introduzione relativa allo stile del principale ritrattista di corte dell'epoca, Agnolo Bronzino, e l'importanza rivestita nella definizione ed evoluzione del cosìdetto "ritratto di conversazione" elaborato da Raffaello.
È in particolare in questo periodo che infatti, per la donna, appare una nuova opportunità: diventare soggetto e oggetto d'interesse di quadri meravigliosi, per sancire un matrimonio socialmente significativo per la famiglia e per l'intera città, per esser spediti a un pretendente lontano o per dare lustro alla casata e alle generazioni future. Il ritratto femminile dunque, con le sue gestualità, le sue ambientazioni e le sue simbologie, acquista nuovi significati e valori diventando il viecolo ideale per la propaganda politica e sociale di una famiglia altolocata.
Partendo da un attento studio sulle attribuzioni e identificazioni proposte da Karla Langedijk in The Portraits of the Medici 15th-18th centuries, si procederà inizialmente con l'analisi delle opere selezionate, verificate e incerte, delle protagoniste della ricerca, promesse spose di Piero il Gottoso, Bianca Pazzi e Nannina Rucellai, di Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Salviati e sua figlia Maria, Maddalena Cybo e Contessina Ridolfi, e di Cosimo I, Maria, Isabella Orsini e Lucrezia d'Este, introdotte da una essenziale ma completa biografia dell'interessata. Particolarmente utili per lo studio dei casi si sono rivelati i volumi di Gaetano Pieraccini, La stirpe de' Medici di Cafaggiolo, il volume di Gabrielle Langdon, Medici Women, Portraits of Power, Love and Betrayal, e il volume di Roberta Orsi Landini e Bruna Niccoli, Moda a Firenze 1540-1580: lo stile di Eleonora di Toledo e la sua influenza.
Nell'introduzione si rivolgerà l'attenzione sull'origine e sull'evoluzione del ritratto, a partire dal mito di Butade di Sicionio, mettendo a fuoco il suo ruolo evocativo e la sua volontà mimetica, ripresa a distanza di secoli nei primi anni del '400 in Italia, col rifiorire della nuova poetica ritrattistica. Si cercheranno dunque di proporre le diverse tipologie di "ritratto di stato" rinascimentale, prendendo ad esempio la figura di Cosimo I, dipinta dal Pontormo, dal Bronzino e scolpita dal Giambologna, tre degli artisti più esemplari nel contesto fiorentino di corte, che ritroveremo anche nelle successive analisi dei dipinti femminili. Una volta completata l'analisi, l'attenzione sarà rivolta al fornire una breve introduzione sociale sul ruolo della figura della donna nel Rinascimento fiorentino, sopratutto in relazione alle dinamiche matrimoniali nell'ottica delle alleanze fra importanti famiglie aristocratiche.
L'articolazione del testo argomentativo vedrà, nella parte iniziale del primo capitolo, una panoramica generale sul ritratto femminile nella Firenze del XV e XVI secolo, che in particolare si soffermerà a valutare i pregi e i limiti della tesi individualista, sostenuta da Burckhardt, e della tesi femminista, sostenuta da Kelly. Nella seconda parte dello stesso si proseguirà con l'analisi formale dei manufatti artistici relativi alle figlie di Piero il Fatuo e Lucrezia Tornabuoni, Bianca e Lucrezia, detta Nannina.
Nel secondo capitolo l'interesse della ricerca sarà rivolto alle opere artistiche aventi come soggetto le figlie di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, Lucrezia, Maddalena e Contessina mentre nel terzo capitolo sarà osservata e curata la produzione dell'immagine di Clarice, l'unica figlia di Piero di Lorenzo de' Medici e Alfonsina Orsini, e di Maria Salviati, figlia di Lucrezia de' Medici e Jacopo Salviati, unica eccezione alla regola, inserita per il suo ruolo cruciale all'interno della genealogia medicea e della storia del ritratto.
La tesi infine troverà la sua conclusione nel quarto capitolo, dedicato alle figlie promesse spose di Cosimo I ed Eleonora di Toledo, Maria, Isabella e Lucrezia, con un'introduzione relativa allo stile del principale ritrattista di corte dell'epoca, Agnolo Bronzino, e l'importanza rivestita nella definizione ed evoluzione del cosìdetto "ritratto di conversazione" elaborato da Raffaello.
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