Tesi etd-06072017-090733 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LORENZINI, ANDREA
URN
etd-06072017-090733
Titolo
Il Bacino di traffico del porto di Livorno in conseguenza della costruzione della Piattaforma Europa
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Lupi, Marino
relatore Prof. Pratelli, Antonio
relatore Ing. Farina, Alessandro
relatore Prof. Pratelli, Antonio
relatore Ing. Farina, Alessandro
Parole chiave
- bacino di traffico
- itinerari di minimo costo
- Piattaforma Europa
- Porto di Livorno
Data inizio appello
11/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2087
Riassunto
L’approvazione del nuovo piano regolatore portuale del porto di Livorno, avvenuta il 25 marzo 2015, ha di certo segnato un forte cambiamento per la realtà portuale labronica. I progetti di sviluppo, che nei prossimi anni andranno a cambiare fortemente l’assetto urbano e portuale, sono la risposta ad una impossibilità del porto labronico, nel suo stato attuale, di ricevere i navigli che operano sulle rotte intercontinentali aventi dimensioni e pescaggi non supportati dal nostro scalo. La possibilità che l’evoluzione delle dimensioni dei natanti continui in futuro porterebbe ad una marginalizzazione del nostro porto, comportando un’inevitabile riduzione del lavoro e dei traffici e conseguenze negative sull'economia locale.
Questa ricerca si pone un duplice obiettivo: da un lato, analizzare le potenzialità “lato mare” derivanti dalla realizzazione della piattaforma Europa, confrontando il porto di Livorno con i porti che maggiormente competono con il nostro. Da più di un decennio le politiche internazionali spingono a favore dello sviluppo di una rete europea di trasporto combinato strada-ferrovia coadiuvata da una liberalizzazione dei trasporti a larga scala: il risultato è la presenza di un mercato che va ben oltre i confini nazionali, per cui il porto labronico si trova in diretta competizione non solo con i porti italiani, ma anche con i porti del Northern Range che, al giorno d’oggi, sono decisamente all'avanguardia (basti pensare che il porto di Rotterdam movimenta in un anno una quantità di container superiore di più di dieci volte rispetto al porto di Livorno). Il secondo fine è quello di analizzare le reti di trasporto stradale e ferroviario che sono a valle dello sbarco dei contenitori. Realizzare un’opera di importanza così elevata come la Piattaforma Europa, che richiede investimenti di miliardi di euro, senza pensare alle vie di accesso/egresso da e per il porto potrebbe portare ad un’opera che sfrutterebbe solo in parte le sue potenzialità: non si può pensare ad un singolo modo di trasporto come a se stante, ma è necessario studiare la catena logistica nel suo insieme analizzando il trasporto del contenitore dal luogo in cui è originato fino alla zona di destinazione. L’utilizzo della nuova Darsena Europa e del nuovo terminal contenitori risulterebbe frenato se la rete infrastrutturale a tergo del porto non fosse adeguata ai nuovi traffici originati dallo sbarco delle grandi navi portacontenitori, comportando quindi la rinuncia delle compagnie marittime di far scalare le proprie navi nello scalo livornese, e quindi perdite economiche considerevoli. Tale analisi ha visto da un lato uno studio approfondito delle caratteristiche degli archi stradali e ferroviari esistenti sia a livello nazionale che europeo, dall'altro un esame in termini di costi e tempi di trasporto fra coppie di nodi, studiando nuovi itinerari attraverso i quali i contenitori, una volta sbarcati in Darsena Europa, potranno giungere verso le varie destinazioni nazionali ed internazionali.
Infine, alla luce dello studio svolto, sono state studiate delle proposte di miglioramento della linea, che consentirebbero al porto di Livorno di conquistare ulteriori aree di mercato e quindi di potenziarne i traffici.
Questa ricerca si pone un duplice obiettivo: da un lato, analizzare le potenzialità “lato mare” derivanti dalla realizzazione della piattaforma Europa, confrontando il porto di Livorno con i porti che maggiormente competono con il nostro. Da più di un decennio le politiche internazionali spingono a favore dello sviluppo di una rete europea di trasporto combinato strada-ferrovia coadiuvata da una liberalizzazione dei trasporti a larga scala: il risultato è la presenza di un mercato che va ben oltre i confini nazionali, per cui il porto labronico si trova in diretta competizione non solo con i porti italiani, ma anche con i porti del Northern Range che, al giorno d’oggi, sono decisamente all'avanguardia (basti pensare che il porto di Rotterdam movimenta in un anno una quantità di container superiore di più di dieci volte rispetto al porto di Livorno). Il secondo fine è quello di analizzare le reti di trasporto stradale e ferroviario che sono a valle dello sbarco dei contenitori. Realizzare un’opera di importanza così elevata come la Piattaforma Europa, che richiede investimenti di miliardi di euro, senza pensare alle vie di accesso/egresso da e per il porto potrebbe portare ad un’opera che sfrutterebbe solo in parte le sue potenzialità: non si può pensare ad un singolo modo di trasporto come a se stante, ma è necessario studiare la catena logistica nel suo insieme analizzando il trasporto del contenitore dal luogo in cui è originato fino alla zona di destinazione. L’utilizzo della nuova Darsena Europa e del nuovo terminal contenitori risulterebbe frenato se la rete infrastrutturale a tergo del porto non fosse adeguata ai nuovi traffici originati dallo sbarco delle grandi navi portacontenitori, comportando quindi la rinuncia delle compagnie marittime di far scalare le proprie navi nello scalo livornese, e quindi perdite economiche considerevoli. Tale analisi ha visto da un lato uno studio approfondito delle caratteristiche degli archi stradali e ferroviari esistenti sia a livello nazionale che europeo, dall'altro un esame in termini di costi e tempi di trasporto fra coppie di nodi, studiando nuovi itinerari attraverso i quali i contenitori, una volta sbarcati in Darsena Europa, potranno giungere verso le varie destinazioni nazionali ed internazionali.
Infine, alla luce dello studio svolto, sono state studiate delle proposte di miglioramento della linea, che consentirebbero al porto di Livorno di conquistare ulteriori aree di mercato e quindi di potenziarne i traffici.
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