Tesi etd-06072017-083004 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VERNUCCIO, ANTONIO
URN
etd-06072017-083004
Titolo
LE NUOVE REGOLE SULLA GESTIONE DELLE CRISI BANCARIE:
IL CASO MPS
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Bruno, Elena
Parole chiave
- BAIL IN
- BRRD
- BURDEN SHARING
- DECRETO SALVA RISPARMIO
- MPS
Data inizio appello
03/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per quanto riguarda la gestione delle crisi bancarie, negli ultimi anni, l’Unione Europea ha approvato diverse direttive, in Italia la più nota e temuta è la cosiddetta BRRD, ovvero la Bank recovery and resolution directive: questa direttiva, recepita nel novembre 2015 con il D.lgs n. 180 e n. 181, ha introdotto dal 1° gennaio 2016 la nuova disciplina sulle crisi bancarie.
L’elaborato prende spunto da un’analisi generale sulle motivazioni che hanno condotto l’Unione Europea alla creazione di una nuova unione in ambito bancario, rilevando come il progetto sia nato nel tempo e, ad oggi, non sia ancora concluso. L’ambizioso progetto fu infatti avviato nel 2013 con la costituzione di un Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) la cui regia venne affidata alla Banca Centrale Europea ed a cui, solo nel 2015, venne affiancato un Meccanismo Unico di Risoluzione delle Crisi (SRM); mentre, è storia recente il tentativo di creazione di un Sistema di Garanzia dei Depositi accentrato a livello europeo (EDIS). L’intento dei Capi di Stato e di governo appartenenti all’area euro è stato quello di perseguire obiettivi sia di carattere congiunturale sia strutturale.
Verranno analizzati i molteplici strumenti innovativi messi a disposizione delle autorità di risoluzione, quali:
1. la vendita di una parte dell’attività della banca in crisi ad acquirenti privati;
2. la cessione delle azioni della banca in crisi o delle sue attività e passività a un’entità ponte;
3. il trasferimento delle attività deteriorate ad una società veicolo che ne gestisca la liquidazione in tempi ragionevoli.
Verranno quindi individuati i relativi requisiti e le modalità di applicazione; si proporrà inoltre una chiara spiegazione della nuova definizione di banca in stato di default o rischio di default.
La parte centrale dell’elaborato di tesi, verterà sullo strumento principe di tale direttiva, il cd. Bail-in: si tratta di uno studio approfondito sul passaggio epocale da una logica di bail-out (salvataggio esterno) ad una logica di bail-in (salvataggio interno); verranno presi in esame l’ambito di applicazione e i principi cardine su cui poggia, ovvero il no creditor worse off e il burden sharing. Tale sezione sarà conclusa con l’analisi della prima applicazione europea del bail-in, avvenuta in Austria.
Infine, ampio spazio verrà dedicato al caso italiano della Monte dei Paschi di Siena, coinvolta da dicembre 2016, dopo diversi tentativi di salvataggio autonomo, ad una trattativa a quattro. I protagonisti oltre alla storica banca sono, il Tesoro, che a seguito del decreto salva risparmio sarà il futuro azionista di controllo, la Commissione europea e la BCE a cui è affidato il destino della Mps attraverso l’approvazione del nuovo piano industriale.
L’elaborato prende spunto da un’analisi generale sulle motivazioni che hanno condotto l’Unione Europea alla creazione di una nuova unione in ambito bancario, rilevando come il progetto sia nato nel tempo e, ad oggi, non sia ancora concluso. L’ambizioso progetto fu infatti avviato nel 2013 con la costituzione di un Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) la cui regia venne affidata alla Banca Centrale Europea ed a cui, solo nel 2015, venne affiancato un Meccanismo Unico di Risoluzione delle Crisi (SRM); mentre, è storia recente il tentativo di creazione di un Sistema di Garanzia dei Depositi accentrato a livello europeo (EDIS). L’intento dei Capi di Stato e di governo appartenenti all’area euro è stato quello di perseguire obiettivi sia di carattere congiunturale sia strutturale.
Verranno analizzati i molteplici strumenti innovativi messi a disposizione delle autorità di risoluzione, quali:
1. la vendita di una parte dell’attività della banca in crisi ad acquirenti privati;
2. la cessione delle azioni della banca in crisi o delle sue attività e passività a un’entità ponte;
3. il trasferimento delle attività deteriorate ad una società veicolo che ne gestisca la liquidazione in tempi ragionevoli.
Verranno quindi individuati i relativi requisiti e le modalità di applicazione; si proporrà inoltre una chiara spiegazione della nuova definizione di banca in stato di default o rischio di default.
La parte centrale dell’elaborato di tesi, verterà sullo strumento principe di tale direttiva, il cd. Bail-in: si tratta di uno studio approfondito sul passaggio epocale da una logica di bail-out (salvataggio esterno) ad una logica di bail-in (salvataggio interno); verranno presi in esame l’ambito di applicazione e i principi cardine su cui poggia, ovvero il no creditor worse off e il burden sharing. Tale sezione sarà conclusa con l’analisi della prima applicazione europea del bail-in, avvenuta in Austria.
Infine, ampio spazio verrà dedicato al caso italiano della Monte dei Paschi di Siena, coinvolta da dicembre 2016, dopo diversi tentativi di salvataggio autonomo, ad una trattativa a quattro. I protagonisti oltre alla storica banca sono, il Tesoro, che a seguito del decreto salva risparmio sarà il futuro azionista di controllo, la Commissione europea e la BCE a cui è affidato il destino della Mps attraverso l’approvazione del nuovo piano industriale.
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