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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06072013-103528


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
NICOLOSI, VENERO GIOVANNINO
URN
etd-06072013-103528
Titolo
Il nuovo Ponte sull'Arno sito in S. Croce sull'Arno
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI CIVILI
Relatori
relatore Prof. Croce, Pietro
relatore Dott. Fiore, Marco
relatore Prof. Lucchesi, Daniele
Parole chiave
  • Ponti in C.A.P
Data inizio appello
02/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2053
Riassunto
Il presente lavoro di tesi discute le problematiche interconnesse al progetto e alla realizzazione di un tratto di viadotto in C.A.P. sito in S. Croce sull’Arno, lungo 308 metri con fondazioni realizzate su terreno di riporto e di discarica. Le pessime condizioni del terreno e il rispetto di tutti i vincoli paesaggistici e normativi, hanno creato parecchie difficoltà nell’individuazione di una tipologia strutturale adeguata alle diverse esigenze, tra le quali, quelle economiche. Lo “stato di fatto” è stato realizzato mediante una struttura a “sezione aperta” in acciaio–calcestruzzo e una geometria vincolata alla tipologia strutturale appena descritta (brevi distanze tra una pila e l’altra e realizzazione di pozzi di fondazione sulle spalle del fiume). Con la seguente tesi è stato possibile studiare uno schema strutturale “variato” che ha influenzato l’intera struttura geometrica dell’opera. E’ stato infatti progettato un impalcato in cemento armato precompresso a “cassone monocellulare” con attraversamenti di lunghezza pari a 77 metri ciascuno ed un numero di pile ridotto rispetto a quelle presenti nello stato di fatto. La scelta della realizzazione del viadotto ricade nell’ottica dell’ottenimento di una viabilità migliore soprattutto in un’area fortemente industriale come quella in esame. Le tipologie strutturali migliori, ai fini della realizzazione di attraversamenti di medio/grande luce, sono gli impalcati in CAP e/o quelli in sezione mista (più economica) o interamente in acciaio (più costoso), entrambe soluzioni strallate. La tipologia di ponte con “Stralli” rappresenta sicuramente la soluzione migliore dal punto di vista architettonico (gli stralli e le antenne possono essere modellate in modo particolare, assumendo forme eleganti e fortemente interconnesse con l’ambiente circostante); dal punto di vista economico invece la soluzione in precompresso è sicuramente la migliore. Particolare attenzione è stata posta al vincolo normativo imposto in prossimità dell’attraversamento di una strada; questo problema è stato risolto grazie alla particolare geometria dell’impalcato lungo il suo sviluppo longitudinale (sviluppo parabolico). La forma “arcuata” dell’intradosso dell’impalcato ha consentito il rispetto del franco minimo imposto dalla normativa. Il progetto del montaggio rappresenta tuttavia l’aspetto più importante del seguente lavoro di tesi, poiché la corretta comprensione dell’evoluzione dello stato tensionale/deformativo della struttura attraverso le diverse fasi di montaggio nonché lo studio relativo all’evoluzione dei fenomeni di viscosità/ritiro del calcestruzzo nel tempo, rappresentano un elemento indispensabile ai fini del corretto funzionamento dell’opera nel suo stadio finale. Lo svolgimento del lavoro anzi detto è stato possibile grazie ad una intensa attività di ricerca ed alla collaborazione con l’AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento, Roma). Numerosi sono stati gli articoli consultati presso l’archivio romano della società appena citata, contenente tutti i numeri della rivista “Industria Italiana del Cemento”. Vorrei pertanto ringraziare la Dott.ssa Ing. Laura Negri per la disponibilità offertami.

Pisa, 10/06/2013
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