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Ricerca sui mondi intermedi del Teatro e della Follia a partire dalle pubblicazioni di Iacono.
È stata condotta un’analisi del gioco dei bambini per delineare i tratti che lo rendono un mondo intermedio. È stato esaminato il ruolo dell’imitazione nel processo di apprendimento e conoscenza, con particolare riferimento a Platone e a Havelock. La stessa ricerca è stata condotta sul mondo intermedio del teatro spostando l'attenzione dal punto di vista dello spettatore a quello dell’attore per mettere in evidenza il ruolo attivo del soggetto nella creazione di questi mondi. Particolare riferimento per questa sezione è stato Stanislavskij. Riguardo alla follia sono state messe in luce le criticità che si incontrano nel definirla un mondo intermedio, con lo scopo di individuare nel concetto di follia greca quei tratti che consentono di definirla tale.
In conclusione è stato messo in relazione il concetto di follia con quello di patologia psichiatrica per comprendere se oggi è possibile rintracciare nelle patologie qualcosa che le renda, almeno in parte, associabili al mondo intermedio della follia.
La conclusione propone un certo tipo di disciplina teatrale come ponte relazionale e comunicativo verso quello che resta della follia nella psichiatria contemporanea.