Tesi etd-06062017-105927 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AVITTO, ANGELA
URN
etd-06062017-105927
Titolo
La decorazione barocca in Inghilterra: Antonio Verrio alla corte di Carlo II
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Sicca, Cinzia Maria
Parole chiave
- Antonio Verrio
- Charles Le Brun
- corte
- decorazione barocca
- Inghilterra
- mecenatismo
- Pietro da Cortona
- Stuart
Data inizio appello
30/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Oggetto della presente dissertazione è l'avvento della grande pittura decorativa barocca nell'Inghilterra di Carlo II.
Si è inquadrato brevemente il contesto storico-culturale del periodo in questione: dalla fine del regno di Carlo I (1600-1649) alla restaurazione al trono di Carlo II (1630-1685) compresa la fase intermedia tra i due regni, detta del Commonwealth, che decretò un più rigido controllo delle arti.
In merito all'ascesa di Carlo II, si è posto l'accento sulla volontà del sovrano di dare inizio a una nuova fase di mecenatismo, che lo vide promotore delle arti, in linea con quanto già avviato da suo padre Carlo I. In quest'ottica è risultato doveroso inquadrare il gusto che dominò durante il regno di Carlo II, individuando coloro che furono i principali artefici del patronage a corte e che contribuirono alla diffusione in Inghilterra del gusto imperante nel regno di Luigi XIV.
Tra i royal favorites, si è fatto riferimento in particolare ai due ambasciatori del re: Lord Arlington e Ralph Montagu i quali, inviati in Francia da Carlo II, ebbero non solo il ruolo di intermediari politici, contribuendo alle segrete alleanze tra i due regni, ma divennero anche i promotori del trasferimento dei principali artisti francesi e italiani che, dalla Francia di Luigi XIV, lavorarono alla corte inglese.
Delineato il quadro storico-culturale e individuate le connessioni alla base dei rapporti tra Francia e Inghilterra, si è sviluppato il tema principale del progetto: la nascita e la diffusione della decorazione barocca in Inghilterra e il suo legame con l'arte continentale. L'arrivo di Antonio Verrio (1636-1707) in Inghilterra è particolarmente significativo in relazione al ruolo che ebbero i suddetti ambasciatori. Invitato a trasferirsi sull'isola da Ralph Montagu, il pittore ebbe il suo primo incarico dal mecenate inglese, Lord Arlington, occupandosi della decorazione delle sue dimore, che gli consentì di entrare in contatto con il re in persona e ottenere numerosi incarichi da committenti privati e reali.
Il caso di Antonio Verrio è particolarmente interessante. Il suo percorso artistico è infatti connesso da un lato al contesto italiano, che determinò la sua prima formazione, dall'altro al contesto francese dal quale, mediante il contatto con la scuola di Charles Le Brun (1619-1690), assunse quei precetti adottati nei futuri lavori in Inghilterra, che rappresentano la summa di queste esperienze nonché il corpus più cospicuo delle sue opere. Il richiamo alla decorazione di Windsor Castle, pone infine l'accento sull'apogeo della sua carriera e vuole celebrarne il nome.
Particolare difficoltà si è riscontrata nella ricostruzione di alcuni lavori del pittore, le numerose lacune sono dovute alla distruzione di gran parte degli interni delle dimore da lui decorate. Un'utile fonte sono stati i diaristi e i viaggiatori dell'epoca, in particolare John Evelyn e Celia Fiennes che, attraverso dettagliate descrizioni, hanno fornito un supporto fondamentale, consentendo di dare un'idea, seppure parziale, dell'aspetto che dovevano avere questi interni.
Si è voluto, inoltre, trascrivere il Testamento e l'Inventario dei Beni, entrambi documenti inediti, che il pittore fece stimare qualche giorno prima della sua morte nel 1707 e che ci consentono di delineare la posizione sociale dell'artista nell'ultima fase della sua carriera, quando continuò a lavorare per i successori di Carlo II: Giacomo II, Guglielmo e Maria, e infine per la regina Anna.
L'obiettivo finale è stato quello di inquadrare, con un taglio trasversale, la figura dell'artista italiano nell'Inghilterra a cavallo tra fine Seicento e inizi Settecento. Recuperando la fitta trama di relazioni e rapporti tra coloro che prestarono servizio per Carlo II e che ebbero un ruolo decisivo - ma ancora poco indagato dagli studi storico-artistici - di mediatori culturali, si è così messa in rilievo l'esperienza di questo decoratore che, nel contesto inglese, contribuì alla diffusione di un nuovo genere, teso a celebrare i reali ma altrettanto effimero quanto le alterne sorti dei loro regni.
Si è inquadrato brevemente il contesto storico-culturale del periodo in questione: dalla fine del regno di Carlo I (1600-1649) alla restaurazione al trono di Carlo II (1630-1685) compresa la fase intermedia tra i due regni, detta del Commonwealth, che decretò un più rigido controllo delle arti.
In merito all'ascesa di Carlo II, si è posto l'accento sulla volontà del sovrano di dare inizio a una nuova fase di mecenatismo, che lo vide promotore delle arti, in linea con quanto già avviato da suo padre Carlo I. In quest'ottica è risultato doveroso inquadrare il gusto che dominò durante il regno di Carlo II, individuando coloro che furono i principali artefici del patronage a corte e che contribuirono alla diffusione in Inghilterra del gusto imperante nel regno di Luigi XIV.
Tra i royal favorites, si è fatto riferimento in particolare ai due ambasciatori del re: Lord Arlington e Ralph Montagu i quali, inviati in Francia da Carlo II, ebbero non solo il ruolo di intermediari politici, contribuendo alle segrete alleanze tra i due regni, ma divennero anche i promotori del trasferimento dei principali artisti francesi e italiani che, dalla Francia di Luigi XIV, lavorarono alla corte inglese.
Delineato il quadro storico-culturale e individuate le connessioni alla base dei rapporti tra Francia e Inghilterra, si è sviluppato il tema principale del progetto: la nascita e la diffusione della decorazione barocca in Inghilterra e il suo legame con l'arte continentale. L'arrivo di Antonio Verrio (1636-1707) in Inghilterra è particolarmente significativo in relazione al ruolo che ebbero i suddetti ambasciatori. Invitato a trasferirsi sull'isola da Ralph Montagu, il pittore ebbe il suo primo incarico dal mecenate inglese, Lord Arlington, occupandosi della decorazione delle sue dimore, che gli consentì di entrare in contatto con il re in persona e ottenere numerosi incarichi da committenti privati e reali.
Il caso di Antonio Verrio è particolarmente interessante. Il suo percorso artistico è infatti connesso da un lato al contesto italiano, che determinò la sua prima formazione, dall'altro al contesto francese dal quale, mediante il contatto con la scuola di Charles Le Brun (1619-1690), assunse quei precetti adottati nei futuri lavori in Inghilterra, che rappresentano la summa di queste esperienze nonché il corpus più cospicuo delle sue opere. Il richiamo alla decorazione di Windsor Castle, pone infine l'accento sull'apogeo della sua carriera e vuole celebrarne il nome.
Particolare difficoltà si è riscontrata nella ricostruzione di alcuni lavori del pittore, le numerose lacune sono dovute alla distruzione di gran parte degli interni delle dimore da lui decorate. Un'utile fonte sono stati i diaristi e i viaggiatori dell'epoca, in particolare John Evelyn e Celia Fiennes che, attraverso dettagliate descrizioni, hanno fornito un supporto fondamentale, consentendo di dare un'idea, seppure parziale, dell'aspetto che dovevano avere questi interni.
Si è voluto, inoltre, trascrivere il Testamento e l'Inventario dei Beni, entrambi documenti inediti, che il pittore fece stimare qualche giorno prima della sua morte nel 1707 e che ci consentono di delineare la posizione sociale dell'artista nell'ultima fase della sua carriera, quando continuò a lavorare per i successori di Carlo II: Giacomo II, Guglielmo e Maria, e infine per la regina Anna.
L'obiettivo finale è stato quello di inquadrare, con un taglio trasversale, la figura dell'artista italiano nell'Inghilterra a cavallo tra fine Seicento e inizi Settecento. Recuperando la fitta trama di relazioni e rapporti tra coloro che prestarono servizio per Carlo II e che ebbero un ruolo decisivo - ma ancora poco indagato dagli studi storico-artistici - di mediatori culturali, si è così messa in rilievo l'esperienza di questo decoratore che, nel contesto inglese, contribuì alla diffusione di un nuovo genere, teso a celebrare i reali ma altrettanto effimero quanto le alterne sorti dei loro regni.
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