Tesi etd-06062016-174925 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI LEO, CLAUDIA
URN
etd-06062016-174925
Titolo
ETICA DELLA CURA: ORIGINE, SVILUPPO E PROSPETTIVE A PARTIRE DALLA RIFLESSIONE DI CAROL GILLIGAN
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Melilli Ramoino, Grazia
Parole chiave
- differenza di genere
Data inizio appello
27/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo lavoro di tesi mi propongo di descrivere la nascita e lo sviluppo dell’etica della cura analizzando la riflessione di quella che viene riconosciuta universalmente come una delle sue fondatrici, la psicologa americana Carol Gilligan. L’obbiettivo che mi pongo è anche quello di spiegare il perché l’etica della cura non possa essere ridotta ad un etica femminista e che vantaggi avrebbe la discussione contemporanea sulla moralità a prestare ascolto alle intuizioni proprie di questa teoria e a riconoscere l’importanza di categorie e disposizioni troppo spesso sottovalutate.
Gilligan iniziò le sue ricerche spinta dalla volontà di capire perché la voce delle donne fosse così scarsamente ascoltata e presa in considerazione negli studi sula moralità e continuò, effettuando una serie di studi su ragazze e ragazzi di diverse età, mettendo in luce le differenze dei rispettivi approcci nelle scelte morali. Tra i tanti resoconti presentati da Gilligan, ho cercato di selezionare quelli, a mio parere, più illuminanti per la comprensione delle dinamiche che stanno alla base di alcuni comportamenti morali. I concetti che emergono con più frequenza, vedremo, saranno quelli di egoismo ed altruismo, identità e connessione: nell’analisi di queste categorie troveremo la causa della differenza di genere, una causa che ha la sua radice in parte, nel processo di crescita del bambino fino all’età adulta.
Nel secondo capitolo mi propongo di analizzare i lavori di tre diverse studiose che hanno offerto interessanti intuizioni per garantire all’orizzonte concettuale della cura una maggiore ampiezza: Ruddick, Held e Tronto.
Ruddick, partirà dalla descrizione del rapporto materno per descrivere i principi che un rapporto di cura per essere tale deve rispettare. Attraverso l’analisi della sua opera capiremo in che modo il rapporto madre-figlio potrà essere considerato il modello delle relazioni di cura, su quali valori si basa e quali sono i suoi limiti.
Held offrirà delle direttive per la costituzione di un’etica della cura anche a livello metodologico. Partendo dalla constatazione dell’importanza dell’esperienza, metterà al centro, per la prima volta, la concretezza a discapito dell’astrattezza nella formulazione di una teoria che vuole presentarsi come morale.
Tronto analizza tre aspetti che hanno condizionato enormemente la riflessione contemporanea sulla moralità, sono aspetti che lei definisce “ confini morali” e che devono essere superati se si vuole fare un passo in avanti nella comprensione del comportamento umano.
Nell’ultimo capitolo ho deciso di affrontare gli aspetti critici della teoria etica della cura. Per fare questo, ho reputato opportuno innanzitutto provare a confrontare l’etica della cura con alcune tra le teorie morali tradizionali.
In seguito porrò l’etica della cura di fronte ai suoi aspetti problematici e di fronte alle più importanti critiche a cui questa teoria è stata sottoposta.
L’obbiettivo non è quello di trascurare, quindi, gli aspetti poco chiari di questa teoria ma di capire in che modo essa possa arrivare ad assumere quella dignità morale di cui ora sembra essere , in parte, mancante.
Gilligan iniziò le sue ricerche spinta dalla volontà di capire perché la voce delle donne fosse così scarsamente ascoltata e presa in considerazione negli studi sula moralità e continuò, effettuando una serie di studi su ragazze e ragazzi di diverse età, mettendo in luce le differenze dei rispettivi approcci nelle scelte morali. Tra i tanti resoconti presentati da Gilligan, ho cercato di selezionare quelli, a mio parere, più illuminanti per la comprensione delle dinamiche che stanno alla base di alcuni comportamenti morali. I concetti che emergono con più frequenza, vedremo, saranno quelli di egoismo ed altruismo, identità e connessione: nell’analisi di queste categorie troveremo la causa della differenza di genere, una causa che ha la sua radice in parte, nel processo di crescita del bambino fino all’età adulta.
Nel secondo capitolo mi propongo di analizzare i lavori di tre diverse studiose che hanno offerto interessanti intuizioni per garantire all’orizzonte concettuale della cura una maggiore ampiezza: Ruddick, Held e Tronto.
Ruddick, partirà dalla descrizione del rapporto materno per descrivere i principi che un rapporto di cura per essere tale deve rispettare. Attraverso l’analisi della sua opera capiremo in che modo il rapporto madre-figlio potrà essere considerato il modello delle relazioni di cura, su quali valori si basa e quali sono i suoi limiti.
Held offrirà delle direttive per la costituzione di un’etica della cura anche a livello metodologico. Partendo dalla constatazione dell’importanza dell’esperienza, metterà al centro, per la prima volta, la concretezza a discapito dell’astrattezza nella formulazione di una teoria che vuole presentarsi come morale.
Tronto analizza tre aspetti che hanno condizionato enormemente la riflessione contemporanea sulla moralità, sono aspetti che lei definisce “ confini morali” e che devono essere superati se si vuole fare un passo in avanti nella comprensione del comportamento umano.
Nell’ultimo capitolo ho deciso di affrontare gli aspetti critici della teoria etica della cura. Per fare questo, ho reputato opportuno innanzitutto provare a confrontare l’etica della cura con alcune tra le teorie morali tradizionali.
In seguito porrò l’etica della cura di fronte ai suoi aspetti problematici e di fronte alle più importanti critiche a cui questa teoria è stata sottoposta.
L’obbiettivo non è quello di trascurare, quindi, gli aspetti poco chiari di questa teoria ma di capire in che modo essa possa arrivare ad assumere quella dignità morale di cui ora sembra essere , in parte, mancante.
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